Makers 2, indagine sulla materia

Carta, cemento, cera, ceramica: sono dei materiali protagonisti di una mostra a Milano (ma visibile anche online) che suggerisce nuovi rapporti tra materia e design. Tra sorpresa e rigore progettuale

“Makers 2” @ Caselli 11-12 – Photo © Piercarlo Quecchia DSL Studio
“Makers 2” @ Caselli 11-12 – Photo © Piercarlo Quecchia DSL Studio

Nel 2022 è stata inaugurato, a Milano, uno spazio espositivo in un luogo della città e per lungo tempo inaccessibile: uno degli antichi caselli daziari, che venivano collocati ai lati delle porte della città. Da qui il nome, Caselli 11-12, che corrisponde alla numerazione progressiva di questi edifici monumentali e intimi al tempo stesso.

Photo © Agnese Bedini – DSL Studio

La galleria porta avanti una ricerca sul design contemporaneo, cercando nomi poco conosciuti e raggruppandoli in mostre tematiche consultabili anche online in una sorta di marketplace.

Agglomerati
Jojo Corväiá

Il nuovo capitolo di questa attività di esplorazione e proposta è Makers 2, visitabile fino alla fine dell’estate, che prosegue il discorso iniziato con la prima mostra dello scorso dicembre.

Makers 2 ritaglia il proprio campo di indagine all’interno di quel territorio in cui la produzione di mobili e la scultura si incontrano, innestando funzioni pratiche – seduta, contenimento, illuminazione etc – in oggetti che per lessico o per materiali è molto più vicina all’opera d’arte che al prodotto industriale. La mostra innesca nuove connessioni tra materiali tradizionali e non tradizionali.

Maria Tyaknia
Alexander Kirkeby

È un’antologia trasversale che raggruppa 39 designer, architetti e artisti internazionali che qui esplorano prospettive inedite sul concetto di creazione, lavorando con materiali classici come ceramica, vetro, pietra e metallo; ma anche latte, uova, carta, cemento e cera.

Corpus Studio, Danny Cremers, Tessa Silva, Wknd Lab

La mostra indaga i temi di fragilità e forza nel mobile e nella scultura, dove realismo ed astrazione condividono gli stessi ambienti. Attraverso progetti che creano un cortocircuito talvolta sorprendente tra forma, materia e funzione.

Henry Baumann
Arnaud Ebelen, Alexander Kirkeby, Wendy Andreu

La curiosità e il dubbio stuzzicano il visitatore davanti a materiali che dissimulano la loro vera natura tramite un effetto trompe l’oeil, cambiando la memoria che abbiamo di un determinato oggetto o della materia. Quello che crediamo essere fragile è in realtà robusto, e ciò che percepiamo morbido, è rigido.

Gli approcci eterogenei esposti nella mostra abbattono i limiti di ogni materia, invitandoci a riconsiderare la nostra percezione nei confronti del mobile e della scultura.

I designer partecipanti: Agglomerati, Analog Glass, Wendy Andreu, Apparatu, George Baggaley, Balzer Balzer, Maria Bang Espersen, Henry Baumann, Ilaria Bianchi, Bureau Barbier Bouvet, Heloise Colrat, Corpus Studio, Jojo Corväiá, Danny Cremers, Daria Dazzan, Destroyers Builders, Max Enrich, Arnaud Eubelen, Chris Fusaro, Gianmarco Guarascio, Illya Goldman Gubin, Gonzalez Haase AAS, Hadge, Charlotte Jonckheer, Alexander Kirkeby, Lab La Bla, Lotto Studio, Max Mila Serra, Lucas Muñoz Muñoz, Studio Rocha, Tessa Silva, Tipstudio, Maria Tyakina, Remy & Veenhuizen, Kick Veldman, Robert Wallace, Wknd Lab.

Per tutte le foto, tranne dove indicato diversamente, @ Piercarlo Quecchia – DSL Studio