Non poteva che chiamarsi così, Sounds: perché Filippo Berto, che ha voluto la collezione outdoor dell’azienda di famiglia, naviga mescolando rhythm & blues e rock’n’roll. E ha creato i nomi di questi nuovi prodotti ispirandosi ai titoli del rivoluzionario e omonimo album (Pet Sounds, appunto) dei Beach Boys targato 1966.
Una collezione da provare e ascoltare, una singolare narrazione del prodotto che si arricchisce di inedite suggestioni, un marketing che viene dalla pancia, attraversa il cuore, viene filtrato dal cervello e arriva in un mercato dove l’outdoor è diventato argomento obbligato, il tutto in linea con la filosofia BertO.
Immaginazione e fantasia sì, ma anche tanta sostanza. È l’approccio che ha consentito in pochi anni a Filippo Berto, “digital man”, di rivoluzionare l’azienda di famiglia e creare un modello di business che funziona, da osservare e studiare.
Sounds è una collezione open air semplice ma con delle raffinatezze e delle attenzioni. Pensata insieme allo storico design partner e complice Castello Lagravinese, Sounds si ispira alle rotondità degli anni ’50, con sette prodotti leggeri che possono vivere in un giardino, ma che trovano una loro identità anche su un terrazzo residenziale.
Una leggerezza dove le trasparenze sono protagoniste: nessuna struttura “piena”, tutti arredi che luce e spazio attraversano con naturalezza. E che si prestano a un uso “in & out”, valore molto richiesto dal mercato. Brian, Caroline, John B, Bruce, Carl, CJ e Jackie (sedute, tavolini e tavoli) salgono sul palcoscenico dell’outdoor per suonare uno spartito nuovo nell’enciclopedia del design.