Li conosciamo principalmente per la loro intensa e longeva attività nel mondo del progetto e dell’ospitalità. Destinazioni come The Londoner a Londra, Park Lane di New York, La Samaritaine di Parigi, Moxy di Los Angeles, e il recentissimo Centurion di New York (solo per citare i più recenti) sono rappresentazioni perfette, compiute, della loro visione progettuale – in cui dominano forme essenziali ma sempre eleganti, dettagli inattesi ma equilibrati nell’insieme. George Yabu e Glenn Pushelberg hanno scritto la storia dell’hospitality degli ultimi 40 anni, con quella discrezione e informalità che li accompagna costantemente. Un’esperienza pluridecennale che stanno portando sempre più nel campo del product design, all’insegna di una favorevole ibridazione delle due dimensioni. Il prodotto non è certamente una novità per il duo di New York, ma a stupire è il notevole numero di inedite collaborazioni siglate con le aziende del design e il parterre di nuove soluzioni d’arredo presentate quest’anno. Una scenografia ampia e articolata che racconta il loro tocco “gentile” e creativo, in cui riecheggia l’eco del mondo dell’accoglienza.
Per la prima volta Yabu Pushelberg collabora con De Padova: il risultato di questo incontro, fra realtà dedite alla contemporaneità raffinata, è la collezione di sedute Ami. Delicata nei tratti, avvolgente nelle forme, Ami ripercorre le forme essenziali della club chair francese degli anni Venti del Novecento calibrando i volumi della seduta e le gambe in massello di frassino tinto carbone. Un ideale che plasma poltroncina, poltrona e divanetto.
Linee morbide si ritrovano anche nel divano Gentle ideato per Henge dove però emergono evidenti i volumi improntati alla morbidezza. Un sistema composito e destinato a creare molteplici configurazioni dalla seduta profonda.
Dall’in all’out, il duo porta il proprio ideale di comfort anche all’esterno ampliando la collezione Amanu di Tribu con un nuovo divanetto che ricalca gli stilemi della linea, dove la naturalità del teak resta in primo piano interpretata dai tratti leggeri della struttura. Leggerezza è anche il termine chiave che definisce lo sgabello Oiseau disegnato per Linteloo, in un gioco di geometrie e inclinazioni.
Sedie e sedute ma non solo. Nel fare creativo del duo c’è spazio anche per i complementi e per la sperimentazione dei materiali. Si inserisce in questo contesto la collaborazione con Glas Italia, per cui realizzano la libreria Ollie: un totem che abbina a uno schienale in specchio scaffalature in cristallo, anche curvato a 180°. Lo schienale in specchio crea un gioco di riflessi, che conferiscono un effetto di profondità e continuità.
Luce e trasparenza, un ulteriore campo di indagine che il duo approfondisce insieme a Marset, con cui realizza la lampada da parete Konoha, e a Lasvit con la collezione Miles, che trae spunto dall’analogia tra la musica e la lavorazione del vetro. Da un punto di vista formale, vi è infatti un chiaro riferimento agli strumenti a fiato che richiamano alla mente gli artigiani dell’azienda intenti a soffiare il vetro.
