L’animismo pop di Polina Miliou

Con la collezione Kyklos esposta alla Carwan Gallery di Atene, Polina Miliou rivisita le statuette in pietra della civiltà cicladica in una giocosa esplorazione di geometrie organiche

Polina Miliou, Kyklos collection, Carwan Gallery Photo © George Sfakianakis

Polina Miliou è una giovane artista greca che vive tra Atene e Los Angeles, la cui pratica consiste nel riciclare mobili trovati in oggetti scultorei unici, impregnati di giocosità, curiosità e di un’aura decisamente femminile. Con le loro forme organiche e animate e i loro colori vivaci, le creazioni di Miliou sono come creature allegre, ognuna con una propria personalità individuale.

Nello spazio principale della Carwan Gallery nella città di Atene, una spaziosa sala insediata nei meandri della zona industriale del Pireo, il porto principale della città, Miliou ha presentato la collezione Kyklos, un corpo di opere caratterizzato da forme arrotondate e da un’esplorazione della simbologia e della geometria fondamentale. La tavolozza di colori primitivi e istintivi della mostra immerge l’osservatore in un viaggio onirico attraverso le varie sfumature della calda luce delle Cicladi.

Polina Miliou, Kyklos collection, Carwan Gallery Photo © George Sfakianakis
Polina Miliou, Kyklos collection, Carwan Gallery Photo © George Sfakianakis

Nel suo lavoro, Miliou trae ispirazione dal suo patrimonio e dal suo ambiente personale. Da un lato, rivisita le geometrie arrotondate e le forme astratte delle prime figurine cicladiche; dall’altro, si ispira ai videogiochi e ai personaggi dell’animazione, un’influenza evidente nella giocosità nell’umorismo presenti nelle sue opere. Per l’artista, il legame tra questi due mondi (quello delle figurine preistoriche delle Cicladi e quello della cultura pop moderna) sta nel modo in cui si avvicina all’ingenuo, al primitivo e all’originario.

Polina Miliou, Kyklos collection, Carwan Gallery Photo © George Sfakianakis

Per la sua mostra personale alla Carwan, l’artista aggiunge un nuovo livello alla sua pratica, ovvero la trasformazione di mobili esistenti in nuovi corpi esuberanti. Per creare gli stravaganti oggetti esposti a Kyklos, l’artista esplora i mercati delle pulci locali alla ricerca di mobili usati, in particolare sedie greche tradizionali in vimini, che poi scolpisce a mano in modo libero e improvvisato utilizzando una miscela di pasta di carta che l’artista stessa produce. Anche il pigmento viene mescolato alla pasta (gli oggetti non vengono dipinti), per ottenere un effetto luminoso, solido e duraturo. Ogni colore vibra con la propria energia e fa riferimento al cielo delle Cicladi nelle diverse ore del giorno. Il ciclo del sole diventa così parte del tema geometrico fluido che l’artista ha impostato per questa mostra.

Polina Miliou, Kyklos collection, Carwan Gallery Photo © George Sfakianakis

Il nome della mostra deriva dall’antica parola greca kyklos – che significa cerchio, ma anche cielo – che a sua volta avrebbe dato il nome all’arcipelago delle Cicladi, perché gli antichi credevano che queste isole fossero disposte in cerchio intorno al santuario di Apollo a Delo. Trovate in tutte le isole, le piccole statuette in pietra della civiltà cicladica dell’età del bronzo hanno proporzioni sorprendenti e una geometria curva unica. Probabilmente di significato religioso, questi manufatti preistorici erano originariamente dipinti, con pigmenti usati per aggiungere dettagli di abiti e parti del corpo.

Polina Miliou, Kyklos collection, Carwan Gallery Photo © George Sfakianakis
Polina Miliou, Kyklos collection, Carwan Gallery Photo © George Sfakianakis

Per Kyklos, Polina Miliou rivisita queste statuette e il loro vocabolario formale, in una giocosa esplorazione di geometrie organiche e animismo pop. Utilizzando tecniche esclusivamente artigianali che enfatizzano l’intuizione e il gioco, l’artista conferisce ai suoi oggetti un ritmo circolare che esprime il movimento naturale della mano che accarezza una superficie, sviluppando al contempo un linguaggio progettuale coerente e rilassato. Combinando il monolitico con l’intimo e la curvatura con la linearità, gli oggetti in mostra evocano un senso di esplorazione libera e infantile e la costruzione di un mondo immaginativo.

Questa è la prima mostra personale di un’artista greca, il che aggiunge un ulteriore livello alla rappresentanza della galleria, soprattutto per quanto riguarda la presentazione di nuovi talenti greci.