Elkonin MGallery, Tel Aviv
Elkonin MGallery, Tel Aviv
DATA SHEET

Owner: Dominique Romano
Hotel operator: MGallery Hotel Collection
Architectural design: Gidi Bar Orian
Interior design: Adriana Schor
Furnishings: on design
Lightings: Art et Floritude
Photo credits: courtesy of Elkonin MGallery

Dopo un accurato restauro orchestrato dall’architetto Gidi Bar Orian e da Adriana Schor, direttrice artistica e interior designer parigina, riapre a Tel Aviv l’iconico Elkonin. La ricca storia dell’hotel, di fatto il primo edificato nella metropoli israeliana nel 1913 per volontà della carismatica coppia russa Malka e Menachem Elkonin, ha sedotto l’imprenditore franco-israeliano Dominique Romano, che ha voluto ispirarsi al luminoso passato per restituire un raffinato boutique hotel.

Il restauro mantiene i motivi architettonici della struttura originaria, tipici dello stile eclettico in voga a Tel Aviv all’inizio del XX secolo, rilevando un suggestivo dialogo con la torre di vetro costruitagli accanto, su progetto di Gidi Bar Orian. Sfaccettato come un quadro astratto, con riflessi che cambiano in base alla traiettoria del sole, il nuovo corpo fornisce accesso al rooftop con piscina, al 7° piano, riservato a hotel e ospiti della spa fino a una certa ora e poi aperto anche ai visitatori esterni.

Come ai piani inferiori, il décor è meticoloso. Poltrone in legno con schienali in corda intrecciata, tavoli con piani ottagonali, sgabelli da bar che combinano legno e metallo rivettato e mobili da esterno dalle linee elegantemente arrotondate offrono un insieme composito e originale.

L’atmosfera è leggera e luminosa già a partire dall’ingresso. Con un cenno allo spirito della Riviera francese, Adriana Schor ha scelto di applicare il rattan ad alcune partizioni così come agli schienali delle sedie. L’accostamento cromatico delle pareti bianche interrotte nella parte superiore da una fascia grigio-azzurra viene ripreso nelle doghe del pavimento in parquet a spina di pesce per accentuarne l’effetto grafico e vivacizzare il segno della luce.

Le quarantadue camere e le due suite si dividono tra i due edifici accostando materiali di diverso tipo e un’armonia cromatica di tonalità vivaci: letti con testiere imbottite che spesso incorporano i comodini, consolle, disegnate da Adriana Schor, con gambe in tubolare laccato e piani in terrazzo che richiamano il movimento Memphis, tappeti con motivi geometrici di gusto modernista, stampe in grande formato di paesaggi e quadri astratti. Come le camere da letto, i bagni con doccia restano ‘puristi’ nel design. Le grandi piastrelle grigie o verde celadon alle pareti supportano numerosi specchi oblunghi incorniciati in metallo nero o ottone per dilatare spazio e prospettive.

I corridoi e i pianerottoli che conducono alle stanze sono ricoperti da un tappeto disegnato su misura, il cui motivo grafico si basa su frammenti di terrazzo sovradimensionati e bicolor, blu cobalto e rosso carminio. L’Elkonin è anche sede di L’Époque, il primo ristorante Robuchon in Israele dove riecheggiano dettagli che celebrano lo stile francese, dalle decorazioni in ottone e canna alle sedie e ai tavoli da bistrot.