The Duel – 4

Qual è il rapporto tra creatività umana e intelligenza artificiale? Abbiamo chiesto agli studi di architettura e design di rispondere ad almeno due delle domande che seguono. Ecco le risposte di: Paola Navone, Palomba Serafini, Federico Peri, Pininfarina, Piuarch

Paola Navone, Palomba Serafini, Federico Peri, Pininfarina, Piuarch
Paola Navone, Palomba Serafini, Federico Peri, Pininfarina, Piuarch

1. La tecnologia di Ai che genera immagini con input testuali eleva la creatività umana o la rende obsoleta?
2. Gli strumenti tecnologici possono arrivare a rimpiazzare i professionisti nel settore creativo? Vedremo scomparire alcune professioni e nascerne di nuove?
3. In alcuni contesti i robot aumentano le opportunità di lavoro. Secondo voi, anche questo può essere il caso?
4. C’è una macchina e/o software che vorrebbe poter utilizzare ma che ancora non esiste?
5. Il suo modo di progettare verrà influenzato dall’evoluzione tecnologica?
6. Ha senso secondo lei mettere sullo stesso piano creatività umana e “creatività artificiale”? È possibile un’interazione profonda tra loro?

Paola Navone - Photo © Enrico Conti
Paola Navone – Photo © Enrico Conti

Paola Navone

1. La tecnologia non ci spaventa. Penso che ad oggi l’autonomia dell’Ai rispetto alla creatività umana sia ancora lontana… non vedo l’ora che funzioni veramente.
6. L’interazione tra creatività umana e artificiale è già un fatto reale. Penso proprio che sarà compito delle giovani generazioni aprirsi alle infinite possibilità che la tecnologia offre e trovare il modo di esprimere bellezza, creatività e poesia con nuovi media e nuovi linguaggi. Una sfida interessante che porterà a esiti inaspettati, ma sicuramente non alla rinuncia del pensiero creativo.

Ludovica Serafini - Photo © Enrico Costantini
Ludovica Serafini – Photo © Enrico Costantini

Palomba Serafini (Ludovica Serafini)

1. Penso all’opera di Refik Anadol che ha creato “Glacier Dreams” utilizzando un drone per scattare 4 milioni di immagini. Queste immagini vengono poi elaborate da un software che attraverso funzioni matematiche combina queste immagini ritmandole attraverso la musica, creando un’opera digitale che si evolve in continuazione. La domanda è, di chi è l’opera? Di Refik o dell’Ai?
2. Ho sempre pensato che l’Ai sia come una matita in mano a un creativo. L’AI può essere un’opportunità per la creazione di nuovi strumenti e processi, consentendo ai creativi di esplorare nuove frontiere e generare idee che non sarebbero possibili altrimenti. La creatività e l’innovazione umane sono fondamentali. La tecnologia può migliorare un processo creativo ma non sostituirsi ad esso.

Federico Peri - Photo © Tommaso Balasso
Federico Peri – Photo © Tommaso Balasso

Federico Peri

2. Immagino aumenterà il numero di programmatori e sviluppatori così come nuove figure legate al processo creativo del mondo AI. Al tempo stesso non penso che ciò possa rimpiazzare professionisti del settore creativo: cambieranno alcune dinamiche ma ho la speranza che si tuteli la qualità del prodotto e la cultura progettuale.
6. Non credo, ritengo che il fattore umano – soprattutto quando si parla di creatività – sia ancora preponderante. La creatività si basa su dinamiche indecifrabili, se da un certo punto di vista si può simulare con algoritmi, d’altra parte invece non credo che l’intelligenza artificiale sappia cogliere il “non detto”, sensazioni, sfumature e tutto quello che fa parte di uno sviluppo del progetto. L’interazione invece credo sia possibile: se l’intelligenza artificiale funge da brainstorming penso possa essere un grande strumento di ricerca.

Giovanni de Niederhausern
Giovanni de Niederhausern

Pininfarina (Giovanni de Niederhausern, Senior VP Pininfarina Architecture)

4. La domanda che ci facciamo quasi tutti, riguardo le intelligenze artificiali, è se sia possibile internalizzare la coscienza emotiva dell’essere umano e creare una macchina e/o un software che possa farlo.
5. È un processo continuo già avviato da molto tempo: esistono tools quali Spacemaker e XKool che permettono di aumentare la performance del progetto e quindi di focalizzarsi sugli aspetti strategici e non meramente estetici. Se invece ci riferiamo a un’evoluzione tecnologica in senso più ampio, l’AI ridefinirà anche il modo in cui facciamo ricerca: mentre adesso usiamo i motori di ricerca, in futuro il processo di acquisizione delle informazioni sarà basato sull’AI.

Piuarch
Piuarch

Piuarch (Francesco Fresa, Germàn Fuenmayor, Gino Garbellini e Monica Tricario)

1. Gli strumenti tecnologici affiancheranno in modo sempre più stretto i professionisti, per velocizzare e aumentare l’efficienza nell’eseguire alcune operazioni, ma la componente di creatività umana non potrà per definizione essere sostituita. Ci saranno nuove professionalità che integreranno quelle esistenti, come avviene per tutti gli ambiti in grande evoluzione ed espansione.
3. Creatività umana e artificiale sono due campi che si incontrano sempre più spesso anche nel nostro lavoro, ma la componente umana guiderà sempre il processo creativo per dare vita a spazi che abbiano al centro l’idea di benessere, socialità e interazione fra le persone.