Nord, Sud, Ovest, Est. San Paolo

Da Riyadh a Johannesburg, passando per Sharjah e Dubai, fino a Città del Messico e San Paolo, il design parla un'unica lingua: tradizione e artigianato, da un lato, e ricerca, innovazione e inclusione, dall'altro. Sono queste le parole chiave in grado di avvicinare mondi altrimenti lontani

Etel, San Paolo

Il design parla un linguaggio universale ed è considerato, in tutto il mondo, una leva importante per sensibilizzare sull’importanza della valorizzazione dell’artigianato, e per concentrarsi su questioni locali come l’identità culturale, il rispetto delle risorse e la sostenibilità. Anche a San Paolo, una megalopoli di 20 milioni di abitanti, la più popolosa del Sud America, il design è un asset centrale per lo sviluppo commerciale e il programma culturale. Qui i marchi di design, i negozi di arredo, i musei e le gallerie hanno tutti in comune la consapevolezza del valore culturale che la stagione del modernismo ha lasciato al Paese.

Etel, San Paolo
Etel, San Paolo

Consapevoli di questa eredità storica, guardano al futuro, cercando, attraverso numerose iniziative, di riattivare la propria città. Etel, per esempio, è una galleria di design che si trova in uno spazio nato qualche anno fa in un quartiere allora decentrato, che la galleria ha contribuito a riqualificare. Guidata oggi da Lissa Carmona, la galleria propone pezzi di Jorge Zalszupin, Lina Bo Bardi, Oscar Niemeyer e Giuseppe Scapinelli, per citarne alcuni tra i più importanti.

Casa Museo Zalszupin, San Paolo. Credit Rui Teixeira

Altro luogo simbolo di San Paolo è la Casa Museo Zalszupin, un luogo intitolato al maestro brasiliano, scomparso nell’agosto 2020, che è stato convertito a spazio di produzione culturale aperto al pubblico. Immerso in un giardino tropicale nel centro di San Paolo, la Casa Museo Zalszupin conserva l’eredità dell’architetto brasiliano e celebra la sua influenza sul mondo del design.

Casa Museo Zalszupin, San Paolo. Credit Rui Teixeira

Emigrato brasiliano di origine polacca, l’architetto e designer Jorge Zalszupin era nato nel 1922. Arrivò in Brasile nel 1949 e progettò la casa per se stesso e per la sua famiglia, avendo quindi la libertà di sperimentare per dare vita al proprio immaginario creativo. Poiché non è stato eseguito quasi nessun intervento restaurativo, la residenza si presenta come una testimonianza fedele del periodo in cui l’architetto era ancora in vita.