The Duel – 1

Qual è il rapporto tra creatività umana e intelligenza artificiale? Abbiamo chiesto agli studi di architettura e design di rispondere ad almeno due delle domande che seguono. Ecco le risposte di: ACPV Architects, Angeletti Ruzza, Big-Game, Giulio Cappellini, Carlo Colombo, Matali Crasset

ACPV Architects, Angeletti Ruzza, Big-Game, Giulio Cappellini, Carlo Colombo, Matali Crasset
ACPV Architects, Angeletti Ruzza, Big-Game, Giulio Cappellini, Carlo Colombo, Matali Crasset

1. La tecnologia di Ai che genera immagini con input testuali eleva la creatività umana o la rende obsoleta?
2. Gli strumenti tecnologici possono arrivare a rimpiazzare i professionisti nel settore creativo? Vedremo scomparire alcune professioni e nascerne di nuove?
3. In alcuni contesti i robot aumentano le opportunità di lavoro. Secondo voi, anche questo può essere il caso?
4. C’è una macchina e/o software che vorrebbe poter utilizzare ma che ancora non esiste?
5. Il suo modo di progettare verrà influenzato dall’evoluzione tecnologica?
6. Ha senso secondo lei mettere sullo stesso piano creatività umana e “creatività artificiale”? È possibile un’interazione profonda tra loro?

Paolo Mazza - Photo © Gianluca Di Ioia
Paolo Mazza – Photo © Gianluca Di Ioia

ACPV Architects (risposte di Paolo Mazza, partner dello studio)

2. In un certo senso, sì. Anche se credo che macchine e software non potranno mai sostituire l’uomo, ma piuttosto cambierà il modo in cui svolgeremo il nostro lavoro. Ci concentreremo molto più su dati e contenuti di input e meno sull’esecuzione. Nel nostro lavoro, gli strumenti tecnologici velocizzano i processi della progettazione – ma non risolvono tutto. Mi riferisco alla sfera della percezione: ci sono ambienti dove bisogna creare una sensazione di accoglienza, altri dove favorire l’interazione tra le persone. Questi aspetti non si possono misurare, e quindi, è molto difficile usare la forza completa dei software.
5. Con i recenti sviluppi nel campo dell’AI, è possibile che anche in architettura presto vedremo potenti infrastrutture tecnologiche che, equipaggiate con soluzioni di machine learning e deep learning, saranno in grado di analizzare grandi quantità di dati per sviluppare edifici che migliorano la qualità di vita delle persone.

Angeletti Ruzza
Angeletti Ruzza

Angeletti Ruzza

1. Reputo che la creatività umana sarà sempre superiore in qualsiasi contesto. Qualcuno sosteneva che il cuore ci appartiene e nessuno strumento tecnologico avrà mai un cuore come il nostro. Nel cuore risiede la poesia, l’anima, la magia. Vedo cose meravigliose realizzate con nuovi software e nuove tecnologie. Nuove conquiste nel campo dell’architettura, della grafica, del design. Sono però i miei occhi a emozionarsi. Non quelli di un computer.
5. Siamo già stati influenzati da questo. Abbiamo iniziato utilizzando il tecnigrafo e l’areografo per “colorare” i nostri progetti. Comprammo un computer e una stampante e rimase ferma per parecchi mesi perché in realtà non sapevamo cosa farne. Oggi utilizziamo software potenti per il calcolo dei render e programmi per la modellazione. Ma le idee le verifichiamo ancora su fogli di carta e matita. Continueremo a utilizzare tecnologie e programmi, per essere più veloci e chiari nelle presentazioni ai clienti, ma il modo di progettare rimarrà sempre legato alle idee e alla matita.

Big-Game
Big-Game

Big-Game

2. La traduzione automatica è un ottimo modo per comunicare rapidamente in un’altra lingua, ma i traduttori non hanno perso il lavoro hanno cambiato il loro modo di lavorare: ora si tratta più di perfezionare e controllare le traduzioni generate dal computer. Anche nel settore creativo ci sono numerosi esempi di processi assistiti dal computer che modificano il nostro modo di lavorare. Nessuna professione scomparirà completamente, ma semplicemente si evolverà.
6. I navigatori possono aiutarci a raggiungere più velocemente la nostra destinazione, anche se conosciamo la strada, perché ci avvertono degli ingorghi. Ma se andate in un posto che non conoscete, vi permettono di trovare direttamente la strada, il che è sorprendente. Gli strumenti creativi probabilmente funzioneranno un po’ allo stesso modo. 

Giulio Cappellini
Giulio Cappellini

Giulio Cappellini

2. Gli strumenti tecnologici possono e devono aiutare i professionisti nel settore creativo ma non potranno mai sostituirli. Sicuramente potranno creare oggetti perfetti nell’uso e nel funzionamento e magari anche gradevoli ma con un livello di sorpresa pari a zero.  I ruoli di molte professioni si stanno velocemente modificando: gestire la tecnologia è sicuramente una professione del futuro.
6. Non ha alcun senso mettere sullo stesso piano creativita’ umana e creativita’ digitale. Certamente si può creare una giusta interazione tra questi due elementi. Stiamo vivendo in un periodo in cui si vedono progetti di buona qualità ma di poca creatività, ben lontani dai prodotti coraggiosi che hanno tracciato la storia e l’evoluzione del design contemporaneo. Evitiamo un ulteriore appiattimento cancellando il segno del genio umano.

Carlo Colombo
Carlo Colombo

Carlo Colombo

2. Assolutamente si, oltre a un approccio consolidato nella fase progettuale, ho voluto sperimentare fin da subito il mondo delle AI. Insieme al mio team abbiamo dedicato del tempo alla sperimentazione delle intelligenze, su software come MidJourney, ad esempio, uno strumento estremamente potente “addestrato” a elaborare miliardi di immagini e testi per restituire un risultato artistico. A oggi è un workflow del quale non posso più fare a meno.
3. I sistemi informatici si sono evoluti al punto che l’AI può effettivamente aiutare l’ideazione. L’intelligenza artificiale crea l’immagine per noi; dunque dove possiamo trovare il contributo umano/artistico nella realizzazione di questi contenuti? Ed ecco il punto di interazione; è proprio nella comunicazione con l’intelligenza artificiale che si trova il contributo umano: nella capacità di sintetizzare chiaramente un concetto ancora inespresso visivamente. 

Matali Crasset - Photo © Julien Jouanjus
Matali Crasset – Photo © Julien Jouanjus

Matali Crasset

1. Senza dubbio è intellettualmente interessante, come lo è ChatGPT, ma tuttavia, alla domanda se le uova di giumenta sono più grandi di quelle di dinosauro, ChatPGT risponde che sono più rare. Sono una designer di formazione e sono portata a rispondere a commissioni architettoniche particolari. Per me l’architettura è soprattutto un rapporto con il cliente e la messa in discussione di un “programma”. Il progetto, la discussione spesso portano all’evoluzione del programma. Come esercitare il senso critico del progetto con l’AI? Per me un progetto ha senso solo se viene visto come una risposta a un contesto e a un ecosistema. Deve essere inquadrato e contestualizzato.
2. Si tratta di un dibattito che non è nuovo dai tempi delle lotte luddiste nell’Inghilterra del XIX secolo. Il vantaggio dell’uomo è la sua capacità di dialogo. E la capacità di proporre soluzioni che non rientrano negli schemi. Nel nostro contesto di crisi climatica e di passaggio a una società ecologica, possiamo anche interrogarci sul prezzo di queste nuove modalità in termini di energia, calcolo e memoria, mentre un essere umano seduto a un tavolo pensa e riproduce con una matita. Questi modi non sono forse altrettanto obsoleti, o il simbolo di un ecocidio come i viaggi spaziali commerciali?