Fulcro progettuale della lampada Baggy disegnata da Paola Navone per Contardi è la sapiente lavorazione dei materiali, capace di far sembrare il diffusore di policarbonato un tubo di carta stropicciato. La lampada gioca infatti sull’equivoco dei materiali per mostrare il suo volto giocoso e informale, come il paio dii pantaloni over size che ne ispirano il nome. Anche la corda tessile – elemento funzionale di raccordo che serve per sostenere la lampada nella versione sospesa e per unire gli elementi tra loro per le versioni da tavolo e terra – gioca la carta ironica di essere capitata lì per caso, rubata ironicamente ad altri mondi.

«Come tutti i nostri progetti», dice Paola Navone, «Baggy è il risultato di una alchimia irripetibile tra il nostro modo di fare e la capacità tecnica di un’azienda. In modo molto speciale Contardi ha seguito la nostra attitudine all’imperfezione, accettando di declinare la rigorosa essenza tecnica che le appartiene in un progetto di lampade dall’equilibrio effimero e dall’aria giocosa e ironica come il suo nome. Baggy nasce dall’incontro con l’incredibile know how di Contardi nell’interpretare la più avanzata tecnologia Led in collezioni indoor e outdoor dall’anima contemporanea, con grande attenzione alla qualità dei materiali e alla cura dei dettagli».
Ciò che rende la collezione Baggy speciale è la forma organica al cui interno è custodita una fonte luminosa composta da un custom LED che emana luce in modo magico e inaspettato. «Nei nostri progetti», continua la designer, «la luce è un elemento determinante e ci affascina molto poter immaginare oggetti luminosi. Nel nostro modo di pensare al design la tecnologia non è mai un limite, piuttosto una chance di sperimentare nuove possibilità creative e nuove connessioni tra mondi». La collezione racconta naturalmente la grande professionalità di Contardi nell’interpretare la luce in modo versatile e tecnicamente perfetto. Raccontando anche la loro anima libera e visionaria, curiosa di sperimentare linguaggi diversi, anche dal mood irregolare, scomposto e ironicamente imperfetto come Baggy.


Paola Navone – Photo © Enrico Conti