Eredità intellettuale 2.0

Un’installazione luminosa del designer/artista Maarten Baas sormonta l’ingresso della biblioteca pubblica di Utrecht, nei Paesi Bassi, e usa un ‘canale’ pop per trasmettere il messaggio culturale

“Intellectual Heritage” @ Utrecht Public Library, design Maarten Baas – Photo © Maarten Noordijk
“Intellectual Heritage” @ Utrecht Public Library, design Maarten Baas – Photo © Maarten Noordijk

Si intitola Intellectual Heritage e ha il compito di attrarre la generazione Alpha, Z, Y, e forse anche i tanto scherniti boomer, verso la cultura. È l’audace installazione del designer/artista olandese Maarten Baas posizionata proprio sopra il portale d’entrata della più antica biblioteca pubblica dei Paesi Bassi, a Utrecht.

Un po’ casinò di Las Vegas, un po’ insegna pubblicitaria, la struttura si estende su 9,5 x 8 metri sulla facciata di un edificio dei primi del ’900, tra i più iconici della città, progettato dall’architetto Joseph Crouwel nello stile della Scuola di Amsterdam.

Una serie di insegne tridimensionali e display di testo a LED, tutti in diverse scale, si dipanano disordinatamente quasi uscissero dal cappello magico di un prestigiatore, restando illuminati 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e con intensità diverse durante il giorno.

Photo © Maarten Noodijk
Photo © Maarten Noodijk

Baas gioca intenzionalmente con riferimenti della cultura alta e quella pop, senza che nessuna prevarichi l’altra, in una forma di interazione gioiosa e inclusiva che vuole avvicinare le persone alla cultura per trasmetterne l’enorme patrimonio intellettuale: ai giovani – Utrecht è una città studentesca – e ai più maturi.

Sull’installazione, le parole latine compaiono come slogan: Lectori Salutem (Saluti, lettore), Scientia potentia est (Sapere è potere) e sono mescolate a nomi di autori famosi, da Virginia Woolf a Franz Kafka (tra gli scrittori preferiti di Baas). Si fanno largo anche alcune parole olandesi: Literatuur (Letteratura) Poëzie (Poesia) e Strip, termine utilizzato per i fumetti con un significato diverso dall’inglese. Si inframezzano poi parole come Study Study Study o Silence, due attività principali per gli studenti.

Uno dei progetti di design più famosi di Baas, la serie “Clay Chairs” – Photo @ Marielle Leenders
Lo “Schiphol Clock” di Maarten Baas installato all’aeroporto di Amsterdam-Schiphol – Photo © Thijs Wolzak

Infine, si alternano periodicamente sui tre display a LED (programmabili) testi diversi, mostrando una famosa poesia di Utrecht, un elenco digitale di importanti autori e Premi Nobel per la letteratura, alcuni canti popolari e slogan di Utrecht.

Una sfida, quella della biblioteca pubblica cittadina, affrontata con resilienza e intraprendenza nel voler continuare a connettere il pubblico all’informazione approfondita, in un’epoca in cui la tecnologia digitale non solo domina ma può talvolta anche restituire nozioni in modo distorto. Il merito di Baas è quello di aver esteso il messaggio al di fuori delle mura della biblioteca, mostrando come la dimensione fisica e digitale della vita moderna si fondino l’una nell’altra.