Questione di spirito

Tra gli eventi del mese ce n’è uno che porta – letteralmente – il “modo italiano” di progettare in tutto il mondo: è l’Italian Design Day, una giornata in cui il design italiano viene mostrato, raccontato, spiegato. In più di cento città, da Osaka a Buenos Aires

Venini @ Italia61, design Carlo Scarpa
Venini @ Italia61, design Carlo Scarpa

Marzo è un mese molto importante per i settori dell’arredamento e del contract. A Cannes (quest’anno dal 14 al 17) si tiene il MIPIM, fiera-evento che chiama a raccolta gli attori più influenti di tutti i settori dell’industria immobiliare internazionale. È il posto dove si scoprono i più importanti progetti di sviluppo al momento in essere.

Sul fronte dell’industria dell’arredo invece è il periodo in cui le aziende mettono a punto le proprie strategie per la Milano Design Week. Gli allestimenti, le novità da presentare, gli eventi da organizzare. È il momento in cui dalla teoria si passa alla pratica, e – come nelle vecchie Polaroid – l’immagine, all’inizio vaga e incorporea, si arricchisce progressivamente di dettagli e diventa giorno dopo giorno più concreta.

Ruben Modigliani - Photo © Valentina Sommariva
Ruben Modigliani – Photo © Valentina Sommariva

Marzo è anche il mese scelto per celebrare l’Italian Design Day, iniziativa del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali: una giornata in cui, in tutto il mondo, il design italiano viene mostrato, raccontato, spiegato. Quest’anno la data scelta è il 9 marzo, quando in più di cento città (da Rovaniemi, la più settentiornale, a Buenos Aires, la più a Sud) altrettanti ambasciatori del design italiano andranno in scena e saranno le voci di un solo, grande discorso corale.

Il pubblico potrà incontrare progettisti come Mario Cucinella (Beijing), Piero Lissoni (Londra), Stefano Boeri (Washington) o Roberto Palomba (Los Angeles); figure istituzionali come Marva Griffin, la fondatrice del Salone Satellite, e Marco Sabetta, direttore generale del Salone del Mobile.Milano (Delhi); personaggi della comunicazione come lo storico Fulvio Irace (il Cairo) o Gilda Bojardi, direttrice di Interni (Osaka) – nel gruppo ci sarà anche il sottoscritto, a Detroit per raccontare storie e personaggi del mondo muranese del vetro. Questa pluralità di punti di vista è un modo affascinante per spiegare un primato, quello italiano, che è di capacità produttiva ma anche di pensiero. Un patrimonio intangibile e unico. In dialogo con il mondo.