Maison&Objet: numeri, idee, progetti

Caroline Biros, Direttore Marketing & Communications della fiera parigina, fa il punto sull’edizione che si è da poco conclusa. E annuncia una serie di novità per il futuro, con una novità importante sul fronte digitale

Maison&Objet 01/2023
Maison&Objet 01/2023

L’edizione di gennaio di Maison&Objet è stata piena di sorprese: compreso lo sciopero generale dei trasporti, proprio il giorno di apertura, che ha complicato l’accesso alla fiera. Malgrado questo già dall’inizio l’atmosfera è stata positiva, impressione confermata dalla soddisfazione di molti espositori che, post evento, hanno parlato di un buon livello di presenze sia in termini quantitativi sia qualitativi.

Ne abbiamo parlato con Caroline Biros, Direttore Marketing & Communications della fiera. Che, già proiettata verso l’edizione di settembre (e oltre) ci ha anche parlato di una importante evoluzione per la manifestazione.

Caroline Biros
Caroline Biros

Quali sono le sue osservazioni post-evento?
Abbiamo sentito un’energia impressionante. E – specialmente nel pubblico internazionale  abbiamo visto molta voglia di vedere cose nuove, di incontrarsi, di vedere le cose di persona e non su un monitor, di toccarle. Ci sono stati ottimismo e apertura. Anche da parte degli espositori: in molti hanno fatto vivere i loro stand con musica, incontri, cocktail. Ed è che è stato così per tutti e cinque i giorni della manifestazione. Inoltre c’è stato un buon livello di ordini, anche se sappiamo che in media gli ordini due terzi dei visitatori preferiscono farli tra uno e sei mesi dopo la fiera. Un’atmosfera che non si sentiva da anni. Non dimentichiamo che siamo appena alla quarta edizione dall’uscita dalla pandemia.

What’s New/Grounded by François Bernard – Photo © Aethion
What’s New/Grounded by François Bernard – Photo © Aethion
Apothem Lounge by Raphaël Navot – Photo © Aethion
Apothem Lounge, special project by Raphaël Navot – Photo © Aethion

Qualche numero?
Più di 67mila visitatori, e di questi il 45% esteri: percentuale in linea con il periodo pre-Covid. Anche se non c’erano i cinesi e i coreani, e anche dal Giappone sono ancora un po’ timidi. L’Italia invece è cresciuta rispetto al 2019, adesso è il secondo paese di provenienza dei visitatori. Altri Paesi che hanno registrato un dato molto positivo sono il Belgio e i Paesi Bassi. Su nazioni più lontane, gli Stati Uniti in sostanza tengono (anche se in lieve flessione, -5%) mentre l’area del Medio Oriente si dimostra molto dinamica arriva un dato molto positivo, anche qui con cifre che hanno superato quelle del 2019.
I brand partecipanti sono stati circa circa 2.300: pre-Covid erano intorno ai 3.000, ma oggi ci sono molte aziende estere che si spostano meno. E molte hanno investito in strumenti digitali. In fiera i visitatori hanno trovato 500 new entries; e tra i marchi internazionali gli italiani sono al primo posto, seguiti da Spagna, Belgio e Danimarca: i paesi del design.

Gervasoni
Gervasoni

Quali sono le tendenze che avete registrato?
Un grande desiderio di colore forte, una forma di ottimismo. Aranci, viola, rossi pronunciati – questo nelle marche premium/lusso, quindi possiamo immaginare che avrà un effetto a cascata. La seconda tendenza va verso la materia “grezza”: per esempio marmo poco lavorato, come se fosse ancora un blocco; vetri molto “liquidi”; pietre come l’ardesia. Come una dualità tra progresso digitale e materia dalla forte dimensione sensoriale.
È un mood destinato a continuare: per l’edizione di settembre il tema sarà “Enjoy”, una parola d’ordine piena d’ottimismo. In questo contesto lanceremo una nuova sezione, Wellbeing & Beauty, in cui raccoglieremo un’offerta articolata attorno al benessere, in modo molto olistico: dalle pietre da massaggio ai prodotti di bellezza, dalle candele ai tarocchi.

Pedrali
Pedrali

Come fate il vostro scouting?
Abbiamo dei gruppi di lavoro che partecipano a tutte le fiere nel mondo (fiere professionali ma anche eventi B2C), e – su alcune regioni – degli agenti. Facciamo anche molta ricerca tramite social media, soprattutto sulle piccole aziende. Inoltre lavoriamo con agenzie di tendenze che ci indicano marchi interessanti. È un ecosistema che ci porta sempre nuove idee. Oltre a questo ci sono le candidature spontanee delle aziende, delle quali in media scartiamo circa il 30%: o perché il loro prodotto non è coerente con noi come posizionamento (in genere per mancanza di creatività), o perché a nostro avviso non sono ancora pronte.

L’Opificio
L’Opificio
Illulian
Illulian

A proposito di digitale: quali sono i vostri piani per il futuro?
Da un anno e mezzo stiamo lavorando da un anno e mezzo su un’offerta complementare alla fiera, completamente online. E a primavera la lanceremo. In futuro le aziende potranno scegliere su quale piattaforma essere: digitale, fisica o entrambe. È come un’evoluzione di MOM, la nostra piattaforma online attiva tutto l’anno (dove le aziende possono mostrare solo un numero limitato di prodotti), in un marketplace dove effettuare acquisti. Va detto che MOM non accoglie solo i marchi presenti in fiera: circa il 30% è composto da aziende che scelgono di essere solo sulla piattaforma digitale. In una dimensione esclusivamente B2B: per iscriversi come acquirenti si deve presentare una documentazione precisa.
Da questa novità ne viene un’altra, e cioè che potremo installare sui siti dei marchi degli e-shop B2B. Non solo: ci occuperemo anche di servizi come “buy now pay later”, con pagamenti a 30 giorni ma con l’azienda che riceve direttamente il denaro, modello sviluppato insieme a organizzazioni di credito. Il terzo elemento, che debutterà il prossimo settembre, è che le aziende potranno scrivere gli ordini direttamente su questa stessa piattaforma, semplificando così anche il follow-up post-fiera. Siamo gli unici attori nel mondo fieristico a fare un discorso di questo tipo, che oltrepassa i confini fisici e temporali dell’evento. Con l’obiettivo di realizzare con questa piattaforma il 25% della nostra cifra di affari.

Talents So French/Victoria Wilmotte – Photo © Aethion
Talents So French/Victoria Wilmotte – Photo © Aethion
Art de la Resilience/Ukrainian Design – Photo © Aethion
Art de la Resilience/Ukrainian Design – Photo © Aethion

A quali numeri puntate?
Il nostro obiettivo per il lancio è di avere con noi un migliaio di aziende. Al momento su MOM sono presenti in circa 4.000, il traguardo è di averne sulla nuova piattaforma più della metà. Forse i tre quarti. Nel nostro progetto questo sarà uno strumento non solo di vendita – perfetto per le aziende che fanno oggettistica, per esempio – ma anche di contatto tra azienda e cliente, indispensabile nel caso di pezzi unici o realizzati su misura, che permetta anche di chiedere e realizzare preventivi.

Ceramiche Refin
Ceramiche Refin

Di quanti articoli si tratterà in totale?
Contiamo di averne 10mila al momento del lancio. E puntiamo a 25mila entro la fine dell’anno, acquistabili online.