Piazza Egizia, Museo Egizio, Turin - Render © Alessandro Rossi
Piazza Egizia, Museo Egizio, Turin - Render © Alessandro Rossi
DATA SHEET

Client: Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaboration with Museum of Egyptian Antiquities Foundation (Turin) and Architecture Foundation (Turin)
Project: Museo Egizio 2024, OMA / David Gianotten and Andrea Karavanas
Partner: David Gianotten
Project Leader: Andreas Karavanas
Team: Rui Pedro Couto Fernandes, Giovanni Nembrini
Local Architect: Andrea Tabocchini Architecture (Andrea Tabocchini and Francesca Vittorini); T-Studio
Historical Consultant: Professor Andrea Longhi
Visualization: Alessandro Rossi, Jeudi Wang
Conservation and Restoration: Studio Strati
Structural Engineer: Manfroni Engineering Workshop
MEP and Sustainability: Sequas
Lighting: Studio De Camillis – Fibbi

Fondato nel 1824 e secondo per importanza solo a quello del Cairo, con i suoi oltre 10mila mq di percorso espositivo e 3300 reperti esposti il Museo Egizio di Torino è il più antico del mondo. Si tratta oggi di una realtà dinamica in costante crescita, fortemente orientata, anche grazie alla direzione dell’archeologo veneto Christian Greco, alla partecipazione collettiva e all’inclusione sociale.

Proprio allo scopo di rendere l’antico edificio, nato nel Seicento come Collegio dei Nobili e oggetto nel tempo di numerose trasformazioni, coerente con la complessità di funzioni tipica di un museo contemporaneo è stato indetto nel 2022 un concorso internazionale, vinto il 26 gennaio da OMA/David Gianotten e Andreas Karavanas. Gli altri finalisti erano Kengo Kuma and Associates, Pininfarina Architecture, Carlo Ratti Associati e Snøhetta.

Precisa richiesta del bando era la copertura del cortile esterno allo scopo di trasferirvi “i servizi al pubblico, quali bookshop, caffetteria e biglietteria, creando così uno spazio di aggregazione polifunzionale. Dalla nuova corte, inoltre, sarà possibile accedere liberamente al Tempio di Ellesija, donato dall’Egitto allo stato italiano per la sua partecipazione alla missione UNESCO nel salvataggio dei templi nubiani”.

Il progetto di OMA (Museo Egizio 2024) trasforma dunque in Piazza Egizia la grande corte centrale intorno a cui si distribuiscono in forma di C le gallerie espositive e l’Accademia delle Scienze. Il progetto inserisce inoltre nell’antica struttura una sequenza di ‘stanze urbane’ accessibili anche senza biglietto, destinate a eventi e relax, distribuite lungo una Spina centrale che collega i due ingressi del museo su Via Accademia e Via Duse.

Definita da Andreas Karavanas “cortile multifunzionale a due livelli concepito come palinsesto della storia del museo”, Piazza Egizia prevede al livello 0 una copertura trasparente dalla struttura metallica che soddisfa esigenze climatiche ed energetiche, ponendosi come dispositivo per l’illuminazione, la raccolta dell’acqua piovana e la ventilazione.

Il desiderio di rendere nuovamente leggibile l’originaria architettura barocca e la sua storia, qui e nel piano sottostante, porterà alla riapertura di porte e finestre chiuse durante la ristrutturazione del 2010. Il livello -1 ospiterà un valorizzato Giardino Egizio e spazi pensati per gli eventi e l’apprendimento.

Render © OMA, Alessandro Rossi, Jeudi Wang