Cinque architetture da non perdere

Una selezione dei più suggestivi progetti internazionali che saranno completati quest’anno

Beijing sub-centre library by Snøhetta. Ph © Plomp
Beijing sub-centre library by Snøhetta. Ph © Plomp

Beijing sub-centre library | Snøhetta

Snøhetta firma la nuova biblioteca di Pechino, una costruzione (iniziata nel 2020) di impronta sostenibile che mira a creare un nuovo punto di incontro sia spaziale che culturale. Instaurando un legame diretto con il verde paesaggio all’esterno attraverso l’involucro di vetro, alto 16 metri, la biblioteca sviluppa anche all’interno un continuo rimando alla natura: dalle gradinate centrali che richiamano un’estesa vallata (fungendo da sala lettura, luogo di ritrovo e area di collegamento fra i vari spazi dell’edificio) al tetto che richiama una foresta di ginkgo, i cui “tronchi” a colonna sono parte di un sistema tecnologico distribuito che regola clima, illuminazione, comfort acustico e smaltimento dell’acqua piovana.

Pyramid Tirana by MVRDV. Ph © MVRDV
Pyramid Tirana by MVRDV. Ph © MVRDV

The Pyramid of Tirana | MVRDV

MVRDV ha riprogettato il monumento brutalista nel cuore della città di Tirana, originariamente ideato da Enver Hoxha. Utilizzato in passato come museo dedicato al suo ideatore, è stata anche una base temporanea per la NATO durante la guerra in Kosovo, persino un nightclub e uno spazio per eventi. Con i suoi 11.835 m2, la Piramide sarà ora trasformata in un luogo di aggregazione e cultura, gestita primariamente dall’associazione Tumo Tirana per l’istruzione gratuita di ragazzi dai 12 ai 18 anni. Il concept di MVRDV apre letteralmente l’edificio alla comunità, eliminando anche le aggiunte di precedenti ristrutturazioni per creare un voluminoso ambiente interno; le facciate inclinate sono state dotate di gradoni per essere camminabili e accessibili.  caffè, studi, laboratori e aule scandiscono lo spazio interno, mentre all’esterno la presenza del verde ne addolcisce l’imponente presenza.

Zhuhai Civic Arts Centre by Zaha Hadid Architects. Ph © Minmud
Zhuhai Civic Arts Centre by Zaha Hadid Architects. Ph © Minmud

Zhuhai Jinwan Civic Art Centre | Zaha Hadid Architects

Progettato come un hub destinato alla creatività contemporanea, il Zhuhai Jinwan Civic Art Centre coniuga quattro distinte istituzioni – un teatro da 1200 posti, una sala polifunzionale, un centro scientifico e un museo d’arte – attraverso una struttura che si estende per 170 metri di lunghezza da est a ovest e 270 metri da nord a sud, creando anche una piazza centrale che funge da foyer. Lo studio Zaha Hadid Architects si è ispirato ai motivi a chevron degli uccelli migratori in formazione, per creare le coperture autoportanti in acciaio reticolato che sovrastano ogni edificio.

Gilder center by Studio Gang. Ph © Studio Gang
Gilder center by Studio Gang. Ph © Studio Gang

Richard Gilder Center for Science | Studio Gang

 È l’ultima integrazione all’American Museum of Natural History di New York, firmata da Studio Gang. Il progetto rivendica il cuore fisico del museo e completa i collegamenti tra le gallerie esistenti, originariamente previsti nel piano generale del campus. La circolazione dei visitatori è migliorata per accogliere la crescente affluenza annuale del museo, che è passata da 3 a 5 milioni circa.  

National Library of Israel by Herzog & de Meuron, Ph © Herzog & de Meuron
National Library of Israel by Herzog & de Meuron, Ph © Herzog & de Meuron

National Library of Israel | Herzog & de Meuron

Herzog & de Meuron sta completando con lo studio locale Mann Shinar Architects & Planners il progetto architettonico per la nuova biblioteca nazionale di Israele. L’edificio, come spiegano, “è aperto e trasparente, ma è ancorato alle tradizioni delle grandi biblioteche e della città stessa. Come in passato, i libri rimarranno al centro. Essi costituiscono un fondamento e un equilibrio necessario contro il costante cambiamento tecnologico”. Si distingue per il grande atrio centrale che attraversa i vari livelli culminando nel lucernario circolare: librerie in legno fiancheggiano il vuoto lasciando che siano i libri a dare forma all’esperienza visiva dello spazio. L’architettura rivestita in pietra risulta slanciata, alleggerita dai primi due piani, visibili dall’esterno, attraverso facciate in vetro.