Palazzo Portinari Salviati, Florence, Italy
Palazzo Portinari Salviati, Florence, Italy
DATA SHEET

Project Management: Beatrice, LDC Hotels
Design and Construction Management: Esa Engineering
Architecture, interior design and art direction for historical residences, rental apartments and spas: Spagnulo&Partners
Decorative restoration: Supervision and coordination by Julie Chang
Project: Prof. Guido Botticelli
Interior design and art direction for apartments offered for sale: Andesignteam
Main Contractor: CEV
Physical plant: Dussmann
Frames: Capoferri Serramenti
Marble: Dani Marmi & Rigo Marmi
Bath fixtures: Devon&Devon, Gessi
Spa: Cemi
Internal doors and crafted paneling: Tonini
Wood: Martini, Parchettificio Toscano
Crafted terracotta: produced by Vivaterra, installed by New Guada
Painting: Pitture Edili
Skylight and floors in structural glass: GR Strutture
Stoneware: Florim
Sound systems: Nueva
Restoration of decorative featurse: Faberestauro
FF&E supplier for historic residences: Roberto Molon
Design of furnishings for the restaurant and the Bar&Bistrot: B-Arch

Nel 2022 l’offerta ricettiva fiorentina si è arricchita di una nuova destinazione. Ha infatti riaperto dopo l’adeguamento funzionale in lussuosa residenza d’epoca l’antico Palazzo Portinari Salviati che in pieno centro storico, a pochissima distanza dal Duomo, offre oggi 13 suite, appartamenti, spa, cappella, Salotto Portinari Bar&Bistrot e ristorante Chic Nonna, gestito dallo chef stellato Vito Mollica. Ad eccezione del ristorante, progettazione architettonica, interior design e direzione artistica portano la firma dello studio milanese Spagnulo&Partners, specializzato nel settore luxury.

Al risultato finale partecipano in modo determinante le scelte e il gusto storicista europeo dell’attuale proprietario, l’imprenditore taiwanese Nelson Chang AD di LCD Group, e della sua famiglia, che con ingenti investimenti sul mercato antiquariale francese hanno abbinato a un impeccabile restauro del magnifico apparato decorativo esistente, costituito in prevalenza da affreschi tardo cinquecenteschi di Alessandro Allori e aiuti, arredi in stile Secondo Impero e preziosi oggetti della tradizione cinese.

Divani circolari che sarebbero piaciuti alle dame del Gattopardo, ceramiche orientali, tendaggi e baldacchini sui toni del verde e dell’azzurro si confrontano così con la nobile e austera eleganza fiorentina, ridando vita a un complesso di 12mila metri quadrati che, prima dei 4 anni necessari per i lavori di ripristino, aveva subito un decennio di abbandono. Al cantiere hanno collaborato 300 persone.

L’intervento, realizzato sotto alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato, ha eliminato tramezzi e superfetazioni restituendo leggibilità ai grandi ambienti originali, al piano nobile caratterizzati da soffitti dipinti, e alle due Corti del piano terreno (di Cosimo I e degli Imperatori) cui si é recentemente aggiunto il minuscolo, prezioso gioiello della Cappella di Maria Maddalena.

Alla volontà di valorizzazione espressa dai nuovi proprietari si deve anche l’acquisizione di ritratti di personalità legate alla storia del Palazzo, come Francesco I e Maria de’ Medici. Nella parte dell’edificio priva di elementi storico-artistici sono stati ricavati appartamenti residenziali di pregio. Le origini del palazzo datano al secondo Quattrocento per volontà di quella famiglia Portinari, cui appartenne la Beatrice dantesca, che qui aveva le sue case. La vera svolta avvenne però nel 1546 con l’acquisto da parte del colto e potente Jacopo Salviati, imparentato con i Medici, che ne decise trasformazione e ampliamento.