Fondazione Luigi Rovati, Milan - Photo © Giovanni De Sandre
Fondazione Luigi Rovati, Milan - Photo © Giovanni De Sandre
DATA SHEET

Client: Fondazione Luigi Rovati
Project: Mario Cucinella Architects
Structural project: Milan Ingegneria 
Physical plant: Manens-Tiffs 
Stone cladding design for the lower levels: Elios Engineering 
Landscape design: Greencure Marilena Baggio 
Acoustic design: Biobyte 
Definitive project and furnishings: Attuaproject 
Technical lighting: Studio Arch. Piero Castiglioni 
Multimedia design: Zeranta 
Museum visit design – Audio Guides: Dotdotdot 
Photo credits: Giovanni De Sandre 

Un mirabile recupero architettonico per lo storico Palazzo tardo ottocentesco Bocconi-Rizzoli-Carraro, situato a Milano nel prestigioso Corso Venezia, che riunisce uno spazio museale, un centro di sperimentazione e ricerca destinato anche a ospitare diverse funzioni e un’importante collezione di reperti etruschi.

Il progetto sviluppato da Mario Cucinella Architects, su incarico della Fondazione Luigi Rovati, da cui prende il nome il Museo che ha aperto lo scorso settembre, ha previsto tre fasi: l’ampliamento del livello interrato dell’immobile e la realizzazione del museo ipogeo destinato alla collezione di vasi e reperti etruschi, la conservazione e il restauro del piano nobile, progettato negli anni ‘60 dall’architetto Filippo Perego e pensato come ‘casa ritrovata’ per esporre altri oggetti d’arte appartenenti alla Fondazione, e la riqualificazione del grande giardino. Allo studio MCA è stata inoltre affidata la progettazione degli interni, degli allestimenti e della Direzione Artistica generale.

Il continuum narrativo si snoda tra epoche e piani distanti, collezioni e allestimenti diversi, opposizioni e contiguità fra antico e contemporaneo. In un dialogo che non coinvolge unicamente la cronologia dell’Arte ma anche gli stessi spazi architettonici, nella loro continua variazione di forme, luce, colori e suggestioni come parti fondamentali dell’esperienza della visita.

Dall’ingresso principale, attraverso una scala intagliata nella pietra serena, si arriva allo spazio espositivo ipogeo, composto da tre sale circolari e una grande ellittica. Gli elementi più forti e caratterizzanti sono le cupole rivestite in pietra serena: 30.000 conci di pietra che, disegnati uno a uno e sapientemente costruiti e montati, in maniera continua avvolgono tutto lo spazio restituendo un senso unitario e fluido agli ambienti.

Stupiscono, accanto alle teche triangolari in cristallo contenenti i grandi vasi, gli ex voto, le antefisse, i piccoli bronzi etruschi, le opere contemporanee di William Kentridge, Lucio Fontana, Arturo Martini e Picasso. Il loro contatto non risulta però cacofonico, ma sapientemente studiato per divulgare e, al tempo stesso, stupire, emozionare, far riflettere, come solo l’arte riesce a fare.

Dal piano ipogeo, la visita prosegue al piano nobile del Palazzo, dove boiserie, porte dorate, camini in marmo, specchiere e pavimenti in legno sono stati riportati alla loro bellezza originale con un intervento di restauro conservativo e fanno ora da cornice a una serie di esposizioni che rimarcano – anche con audaci stimoli concettuali e cromatici – la relazione dialogica tra antico e contemporaneo.

Gli altri piani dell’edificio ospitano la biblioteca, i laboratori, la sala conferenze e gli spazi per esposizioni temporanee. Al piano terra, la realizzazione di una grande hall d’ingresso, ha la funzione di spazio di distribuzione per accompagnare il pubblico verso i diversi ambienti del Museo, tra cui l’area bookshop, la caffetteria e il giardino. Fin dalle prime fasi, grande attenzione è stata data al tema della sostenibilità ambientale ed energetica, sia in termini impiantistici sia di scelte dei materiali e nelle generali strategie d’uso. L’edificio è infatti in corso di certificazione, mediante protocollo LEED v4 New Construction & Major Renovation e il livello di prestazione previsto è il SILVER.