LeBron James Innovation Center, Beaverton, USA
LeBron James Innovation Center, Beaverton, USA
DATA SHEET

Owner: Nike
Architecture & Interior design: Olson Kundig, Tom Kundig, Kirsten Ring Murray
Furnishings: Arper, Athletic Seating, Magis, Winnebago; custom made furniture by Made-Studio & RAD; custom cabinetry designed by Olson Kundig and built by GC
Environmental graphic led: Nike, in collaboration with Olson Kundig and Studio Matthews
Graphics: Nike
Photo credits: courtesy of Nike

“La nostra missione ci spinge a fare il possibile per espandere il potenziale umano”. La mission statement di Nike rivela quei fattori di ispirazione e innovazione che hanno accompagnato Phil Knight nella creazione di un marchio divenuto icona per antonomasia e che il marchio stesso intende portare, per sua natura, ad ogni atleta. È attorno a questi principi che è stato costruito il nuovo LeBron James Innovation Center all’interno del Nike World Headquarters, a Beaverton (Oregon).

L’edificio – che prende il nome dal quattro volte campione NBA e quattro volte MVP che con Nike ha siglato un accordo a vita – riunisce i vari innovation team precedentemente sparsi fra i 286 acri del Nike campus, con l’obiettivo di favorire l’interconnessione e la contaminazione di idee: design studios, uffici e spazi meeting, laboratori di prototipazione, una struttura di ricerca interna e perfino una pista esterna inclinata per i 100 metri danno vita a un hub altamente funzionale dove le ultime innovazioni in fatto di tecnologia sportiva possono essere progettate, costruite, testate e perfezionate.

Il progetto porta la firma dello studio di Seattle Olson Kundig, che ha immaginato l’architettura dello spazio (con i suoi 700,000 sqf) come un parallelepipedo, slanciato nella sua orizzontalità in quanto metafora del concetto di velocità.

“La ‘grande idea’ che sta alla base di questo edificio è il programma fondante di Nike rivolto alla velocità – spiega Tom Kundig, Design Principal dello studio insieme a Jim Olson – L’atletica a tutti i livelli, così l’innovazione al servizio degli atleti, consiste nel catturare la velocità, nell’andare veloci. Il senso spirituale dell’edificio riflette questa premessa funzionale quanto il fine poetico della velocità”. 

All’interno il concetto si esprime in un ampio atrio centrale, aperto sui quattro piani, in grado di rimuovere le barriere fisiche a vantaggio della collaborazione, dell’incontro spontaneo e del co-working. Una grande scala connette i vari livelli fino all’ultimo piano, interamente destinato al Nike Sport Research Lab (NSRL) che sporge a sbalzo dalla monolitica struttura dominando, a 50 piedi d’altezza, l’ingresso principale. Si rende così visibile il rigoroso pattern “a waffle” in cemento che compone la base: un escamotage ingegneristico che elimina rumori strutturali o vibrazioni a favore di un’accurata raccolta dati, ma al contempo fa eco alla storia della Nike che con le suole “waffle” ha rivoluzionato le prestazioni delle scarpe da running.

Dalla ricerca direttamente alla fase di testing: il NSRL ospita quindi un campo da basket regolamentare, una pista, un campo da calcio, e si collega direttamente alla pista da 100 metri esterna (con pendenza 15.63%); vanta inoltre una delle più grandi installazioni di motion-capture al mondo (con 400 telecamere), 97 piattaforme di forza e attrezzature per la mappatura del corpo.

“In un certo senso questo progetto è come il culmine di una carriera passata a perseguire l’autenticità, nell’architettura, nei sistemi, nei materiali – prosegue Tom Kundig – Ho sempre pensato che la base dell’architettura sia guidata dalla funzione con un fine poetico. La fisicità e l’atletismo che si vedono in questo edificio sono qualcosa che ho esplorato nel corso della mia carriera a diverse scale”.

La coerenza progettuale dello studio si rivela così anche nelle scelte di interior, volutamente grezze ed elementari – muri di cemento che conservano ancora i segni dei lavori di costruzione, tavoli in compensato che diventano banchi di lavoro – sottolineando la natura pratica della ricerca. Una generale scenografia dai toni neutri si riscalda attraverso una grafica fortemente comunicativa e motivazionale, riferita alla storia del brand e di “King James” (negli spazi pubblici).

Ricerca, massime prestazioni, atletismo. Ma il LeBron James Innovation Center abbraccia anche la sostenibilità: è infatti il secondo edificio LEED-NC v2009 Platinum più grande della costa occidentale, che include fra le strategie di sostenibilità la ventilazione passiva, un’illuminazione diurna attraverso l’atrio centrale e un impianto fotovoltaico, oltre all’uso di materiali locali e meccanismi di conservazione dell’acqua.