25hours Hotel San Paolino, Florence, Italy - Photo © Dario Garofalo
25hours Hotel San Paolino, Florence, Italy - Photo © Dario Garofalo
DATA SHEET

Owner: Invesco
Investor & Developer: Art-Invest Real Estate
Hotel operator: 25hours Hotel Company
Architecture: GLA – Genius Loci Architettura
Interior design: Paola Navone, Studio Otto
Concept & Original Inspiration: 25hours Hotels
Furnishings: Amura, Baxter, Casamilano, Chaises Nicolle, Gervasoni, Maximum
Lighting: Karman, Lapo Binazzi/UFO, Slide
Wallpaper: Vescom
Carpets: Seletti, graphic design by Studio Otto-Paola Navone
Antique handcrafted mirrors: Franco Failli
Flooring: 14Oraitaliana, La Pietra Compattata
Photo credits: Laura Fantacuzzi, Maxime Galati Fourcade, Dario Garofalo

Dipende ovviamente dal carattere e dall’umore decidere di scendere per alcune notti nel rosso torrido di un girone infernale o di volare, con tanto di alucce argentate, nelle atmosfere paradisiache delle Schiere dei Beati. Per angeli o demoni, di sicuro la noia è bandita dal nuovissimo 25hours Hotel San Paolino, primo albergo italiano del gruppo tedesco che ha scelto di riqualificare e ampliare, grazie al progetto del team fiorentino di scala globale GLAGenius Loci Architettura, uno storico edificio nel centro di Firenze.

Ex convento e poi Monte del Pegni da tempo abbandonato, il complesso è strategicamente situato vicino non solo allo snodo nevralgico stazione-tramvia e alla iconica monumentalità di Piazza Santa Maria Novella, ma anche alla zona elegante della città, con gli antiquari e la moda griffata. L’idea di dedicare il concept alla Divina Commedia di Dante Alighieri è venuta al general manager di 25Hours Bart Spoorenberg, che ha scelto di affidare gli interni alla classe e all’esperienza di Paola Navone.

“Conosco Christoph Hoffman, creatore del brand 25Hours, da oltre 10 anni e quello che mi ha subito colpito è stato l’approccio progettuale ‘disruptive’ con cui venivano pensati i ‘luoghi 25hours’, molto simile al mio” afferma la designer. “Ogni progetto è un unicum, un white canvas su cui costruire un’esperienza memorabile, immersiva e divertente legata alla città in cui sei ospite”.

A Firenze il gusto inconfondibile di Navone per l’uso scenografico del colore e l’affascinata attenzione dedicata gli oggetti, spesso trouvés, si declina in aree differenti, pensate per soddisfare gli svariati target cui l’albergo si rivolge. Anche locali, dato che il complesso mira a radicarsi nella realtà fiorentina come luogo di ristoro e incontro, espandendosi anche nella piccola piazza di San Paolino.

Cuore del progetto è la grande corte centrale dell’ex Monte dei Pegni, che è stata coperta e arricchita da una lussureggiante installazione realizzata con tessuti di recupero dall’artista olandese Linda Nieuwstad. Subito divenuta sede di shooting fotografici la lounge ospita la reception, il ristorante italiano San Paolino, dalla cucina in bella vista, e un Nomadic Shop con oggetti e complementi scelti o creati da Paola Navone.

Sulla corte convergono aree più appartate come la Stanza di Bacco, utilizzabile per degustazioni o riunioni di lavoro, una grande area bar/relax affacciata su un Giardino Aromatico e locali accessibili anche dall’esterno, come l’elegante american bar Companion, dall’atmosfera mitteleuropea, e il toscanissimo negozio gourmet Alimentari.

Se le 171 camere sono dedicate a virtuosi e dannati, alcune dispongono di balconi e giardinetti privati, mentre un loft in copertura immerso in un Giardino Segreto offre anche il gradito refrigerio di una piscina. Altre dotazioni sono il Cinema (ovviamente!) Paradiso e una biblioteca con biliardo. Ovunque, la scelta di arredi, materiali e dettagli è informale ma esclusiva, all’insegna non solo dell’oggetto su disegno, ma anche dell’artigianato e del vintage.

“Il gioco è creare la somma di tanti dettagli testimoni di un coerente racconto” precisa Navone. “In una città come Firenze poi, fucina del genio artigiano, la sfida di portare la grande capacità creativa e manifatturiera nel progetto è stata ancora più elettrizzante, creando un dialogo continuo, originale ed eclettico tra concept degli interni, design e manifattura di prodotto. Un insieme di Arti Applicate 4.0, interpretate attraverso il “paradigma del non avere paradigmi””.