Nel 1972 nascevano Le Bambole, collezione di imbottiti ideata da Mario Bellini per B&B Italia (all’epoca C&B) a partire dalla forma di un grande cuscino morbido in tutte le sue parti.
Un progetto rivoluzionario, in linea con le trasformazioni dell’abitare dei primi anni ’70, che applicava lo stesso segno – ossatura metallica e imbottitura in poliuretano – a poltrone, letti e divani. Tant’è che, diceva Bellini, «Le Bambole non sono rivestite in tessuto, ma costruite in tessuto».
Ad amplificarne il successo, la campagna pubblicitaria realizzata da un giovane Oliviero Toscani, dove Donna Jordan, modella musa di Andy Warhol, si muoveva disinvolta a seno nudo, prestando il proprio corpo al lancio del prodotto. Poi, nel 1979, il premio Compasso d’Oro, che consacrava definitivamente Le Bambole a icona del design made in Italy.
A cinquant’anni di distanza, Le Bambole si rinnovano tornando alle forme ultra-morbide degli esordi. Ai pezzi storici (la poltrona Bambola, il divano a due posti Bibambola e il letto matrimoniale Bamboletto) si aggiunge il divano a tre posti Granbambola. Il comfort rimane un aspetto fondamentale, ma l’azienda guarda anche alla sostenibilità, con materiali di seconda vita e la possibilità di disassemblare e riciclare tutti gli articoli della nuova collezione.
Anche i rivestimenti si evolvono: accanto a Sila, tessuto disponibile in otto varianti di colore, e al rivestimento in pelle Kasia oggi c’è anche la stampa floreale in edizione limitata Manila, ironica e quasi surreale.
«Sento di nuovo dentro di me il gusto di rideclinare questa famiglia», spiega Bellini, «perché mi conferma che è tutt’altro che invecchiata: anzi, sta avendo una seconda vita rigogliosa e promettente, una rinascita fatta in grande, fatta con entusiasmo, con larghezza, con i decori e con gli originari gonfiori».