Naoto Fukasawa house, Tokyo
Naoto Fukasawa house, Tokyo

La storia dell’edificio che il designer giapponese Naoto Fukasawa ha voluto per ospitare il suo studio e la sua casa inizia con una passeggiata lungo il fiume Nomi, a Tokyo, un piccolo corso d’acqua che scorre a cielo aperto solo per un tratto. «Da tempo volevo avere il mio atelier, una casa indipendente dove poter poter vivere e lavorare. Ho visto un cartello su un terreno in vendita e l’idea ha iniziato a prendere forma», racconta.

Naoto Fukasawa house, Tokyo

«Le case giapponesi hanno sempre recinzioni per garantire la privacy; questo però impedisce anche la vista verso l’esterno. Invece ho voluto creare un giardino all’altezza degli occhi quando lo si guarda dalla strada, e di sostenere questo giardino con muri di pietra».

Una sorta di terrapieno che ricorda i terrazzamenti liguri e su cui si posa l’edificio. La cui forma viene da un archetipo, la casetta con tetto spiovente a due falde: «Da bambino disegnavo spesso case così, con un albero di arance proprio accanto. È rimasto il mio scenario archetipico di una casa felice».

Anche se qui il tetto è a una sola falda, il concetto è rimasto quello. Il progetto, fatto a quattro mani con lo studio Takenaka Corporation, si sviluppa su tre livelli dalla pianta a L: a quello d’ingresso e al seminterrato (che sfrutta l’altezza del terrapieno, m. 1,40) ci sono gli spazi dedicati al lavoro; il primo piano invece è quello degli ambienti di vita.

Il fulcro visivo dell’edificio è la scala a chiocciola che collega i tre livelli, dove la balaustra – una fascia continua in metallo grigio antracite – crea un volume scultoreo. Sia nella parte di ufficio sia in quella più privata gli arredi e gli elementi tecnici, in larga parte disegnati da Fukasawa (per B&B Italia, Boffi, Magis, Marsotto Edizioni, Maruni), sono parte integrante del progetto.

Come spiega Fukasawa: «Per me i mobili, l’architettura e persino le posate sono tutte estensioni dello stesso pensiero. Fare in modo che tutti questi elementi siano integrati è l’asse principale del mio lavoro. Del resto anche nell’antichità, per esempio quando si costruiva una chiesa, scultori e artigiani lavoravano insieme per creare sedie, sculture, candelabri. Progettando questa casa insieme a Haruka Fuji di Takenaka Corporation non ho mai smesso di pensare a come tutti i materiali, compresi i loro colori, si sarebbero mescolati». Ha preso così forma un ambiente dove ogni elemento è funzionale a definire l’atmosfera. Essenziale ma non fredda. Quella che Fukasawa definisce «una casa normale».

Photo © Nacása & Partners Inc., Naoto Fukasawa Design, SS Co., Shimao Nozomu