Mallory Gabsi, Paris - Photo © Matthieu Salvaing
Mallory Gabsi, Paris - Photo © Matthieu Salvaing

Per l’apertura del suo primo ristorante gourmet a Parigi, il giovane chef belga Mallory Gabsi, semifinalista di Top Chef 2020, non poteva scegliere progettista più empatico. L’architetto Arnaud Behzadi si è ispirato alla cucina di Gabsi, pensata per essere percepita prima con gli occhi che con il palato. E ha scelto di utilizzare la materia edile come si fa con gli ingredienti che compongono un piatto.

Già dall’ingresso, la facciata grezza con la trama “spezzata” in pietra lavorata a solchi evoca la ruvidezza di alcuni alimenti, in contrasto con la superficie finemente liscia dei pannelli piani in legno lucido e degli specchi all’interno. Man mano che ci si addentra negli spazi, si fa sempre più intenso il parallelo tra consistenza e materiali, sapori e nuance, profumi e stato d’animo.

Con scelte precise e mirate, anche cromatiche, Behzadi trascrive la freschezza e la delicata acidità della cucina di Mallory cercando di esaltare i profumi delle sue ricette. Lo zafferano ad esempio, spezia che ricorda i piatti della sua infanzia in Iran, guida Behzadi nella selezione del velluto delle sedute, combinate delicatamente con alcuni tocchi di turchese – colore preferito di Mallory – “sporcato” su alcuni supporti da accenni di polvere di bronzo, come fosse ossidato.

Nulla è lasciato al caso ed è frutto di ricerca. Sulle tavole, ai piatti Bernardaud e le posate Christofle vengono accostate le ceramiche su misura di Lea Soumali, giovane talento, che ha creato le suggestive salsiere e i piatti per la frutta. Gli ambienti così finemente curati si aprono alla piacevolezza della condivisione e della convivialità, come piace allo chef, a cominciare dalla cucina che si spalanca come un abbraccio sulla sala da pranzo per coltivare un dialogo permanente con gli ospiti.

Photo © Matthieu Salvaing