Le radici come rifugio

A Saltusio, in Alto Adige, sorge Apfelhotel Torgglerhof, struttura che lo studio noa* - network of architecture ha ampliato innestando il progetto nella natura. Con il contributo di Listone Giordano e Inkiostro Bianco

Apfelhotel Torgglerhof, Italy
Apfelhotel Torgglerhof, Italy

Si è probabilmente lasciato ispirare dall’innesto in agricoltura lo studio noa* – network of architecture nel progettare il nuovo Apfelhotel Torgglerhof, posizionato all’inizio della Val Passiria, in Alto Adige. Soprattutto considerate le radici del luogo, che vedono nel tempo il perdurare della coltivazione delle mele. Integrare porzioni nuove a quelle esistenti, dando nuova vita all’insieme, è stato come unire i tessuti di due piante diverse.

Realizzata in più fasi, la struttura estesa su 2890 metri quadrati è letteralmente incastonata tra colline, valli e sentieri, e usa lo stesso linguaggio architettonico dell’ambiente circostante per offrire un rifugio di bellezza e relax.

Si è cominciato dal vecchio fienile, situato accanto all’edificio principale e al ristorante, completamente sventrato e riconvertito per ospitare, al piano inferiore, la produzione di prodotti gastronomici realizzati con le mele coltivate in loco e, al piano superiore, le camere per gli ospiti.

Diciotto nuove suite si sono poi aggiunte, perfettamente inserite nella struttura del maso attraverso l’attento mantenimento delle proporzioni e di uno stile rurale. Un’atmosfera calda e avvolgente ottenuta anche grazie al rivestimento ligneo Undici, verticale e a pavimento, suggestivo esperimento nato dall’incontro tra Listone Giordano e Inkiostro Bianco, azienda di carte da parati artigianali. La sua superficie incisa con una tecnica laser riporta intagli indelebili, incavature che entrano nella materia dando vita ad una nuova essenza. Il legno, così decorato, infonde alle stanze un fascino unico e un senso di tradizione mixato alla modernità.

Risultano abilmente integrati nel paesaggio anche gli spazi per il benessere e il relax: prima la sauna delle mele e, successivamente, l’area wellness, la Brunnenhaus, una sorta di ‘cuore verde’ perché nascosta sotto una collina, visibile solo attraverso il guscio semicurvo in cemento sottolineato da un portale in legno antico. Persino la facciata in vetro e acciaio si dissolve dietro un filtro verde, dalla quale è però possibile godere del tranquillo paesaggio, per un soggiorno rigenerante che trae linfa dalle radici del luogo.

Hotel operator: Apfelhotel
Architecture and Interior design: noa* – network of architecture
Photo credits: Alex Filz