Gruppo Giorgetti: la sostenibilità, punto per punto

Il Gruppo Giorgetti pubblica il Bilancio di Sostenibilità per il 2020. Un documento che parla di impegno, di valori. E di azioni concrete

La sede di Giorgetti a Meda (MB).
La sede di Giorgetti a Meda (MB)

Il Gruppo Giorgetti, che con i due brand Giorgetti e Battaglia rappresenta una eccellenza del design Made in Italy, ha presentato il Bilancio di sostenibilità per il 2020. Per il Gruppo è la nuova tappa di un percorso iniziato nel 2019, quando ha pubblicato il primo Bilancio attraverso cui condividere il risultato delle proprie performance in materia di responsabilità economica, sociale ed ambientale.

«Nel corso dei suoi 123 anni di storia, Giorgetti ha fatto del rinnovamento, dell’attenzione al cliente e soprattutto della responsabilità verso le sue persone e le comunità in cui opera, i capisaldi della sua identità nel mondo», afferma Giovanni del Vecchio, amministratore delegato del Gruppo Giorgetti, nella Lettera agli stakeholder che apre questo nuovo documento.

Un impegno che parte da lontano e che oggi individua nella sostenibilità un volano di crescita importante, parte integrante della gestione aziendale. È questa l’idea fondante che ha guidato il Gruppo nello sviluppo di un Piano di Sostenibilità per guidare le proprie attività, con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento entro il 2030 degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile indicati dalle Nazioni Unite (Sustainable Development Goals – SDGs).

Il Piano è articolato attorno a quattro aree tematiche, che il Bilancio articola in modo dettagliato: Responsabilità economica e di governance, Responsabilità verso le persone, Responsabilità ambientale e Responsabilità di prodotto.

Valori che si condensano in un quell’idea di «eleganza e bellezza senza tempo» che del Vecchio cita concludendo la sua Lettera. «Oggi, parlando di sostenibilità, caratteristica che guida le nostre scelte e azioni, troviamo fondamentale articolare il significato di “legacy” per il Gruppo, nelle sue molteplici accezioni. Ci riferiamo all’eredità ambientale delle risorse naturali che lasciamo alle generazioni future. Ci riferiamo all’eredità di valori e competenze acquisite in oltre cento anni di tradizione ebanistica, di cui i nostri artigiani sono autori e custodi. E infine, all’eredità che sono i prodotti stessi, costruiti per durare».