6 designer da tenere d’occhio nel 2022

Dagli Stati Uniti all'Italia passando per Scandinavia e Regno Unito, ecco alcuni dei (nuovi) nomi più interessanti del design internazionale, di cui quasi sicuramente sentiremo parlare nei prossimi mesi

MAGGIE HOLLADAY – Nativa di San Diego, California, ma residente a New York, Holladay ha iniziato la sua carriera nella moda, lavorando come assistente di stilisti e team editoriali. Negli anni ha sviluppato un occhio curatoriale per gli arredi vintage e interni, e si è immersa nel lavoro di designer e venditrice di articoli.
La svolta è arrivata nel 2018, quando ha fondato Claude Home, un’azienda di design vintage e mobili classici contemporanei, che vende pezzi unici ed esclusivi di nuovi artisti, nonché una serie di arredi del secolo scorso restaurati.

 width=MAC COLLINS – Designer e artista britannico di 26 anni, Mac Collins ha conquistato l’Emerging Design Medal al London Design Festival 2021. Dopo essersi laureato in Design Tridimensionale alla Northumbria University nel 2018, Collins ha cominciato a progettare e realizzare mobili e oggetti ricchi di “contenuto” e dal grande impatto, attingendo a un’ampia gamma di riferimenti, dalle sue radici afrocaraibiche ai pezzi scandinavi della metà del ‘900.
Collins si concentra sulla manipolazione dei materiali e qui fa convergere tutte le sue ispirazioni personali e culturali, interessandosi in particolare all’interazione tra uomo e oggetto.

 

 

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SACHA HOURCADE & NATACHA POUTOUXnatacha. sacha. è uno studio creativo di design industriale con sede a Parigi, fondato da Natacha Poutoux e Sacha Hourcade nel 2018. Sono stati premiati con il Grand Prix de la création per il loro lavoro sulla quotidianità e sugli elettrodomestici eco-sostenibili.
La loro ambizione è infatti sviluppare i prodotti di domani in ottica più green. In collaborazione con ingegneri e artigiani, i due giovani designer francesi cercano di inserire il design anche laddove non era previsto, donando agli oggetti tecnici una dignità artistica e ambientale. Dopo la laurea all’ENSCI Les Ateliers, lei ha lavorato nello studio di Stefan Diez e dei Bouroullec, lui in quello di India Mahdavi.

 width=AINO MICHELSEN – Nata a Helsinki ma con studi in Danimarca, Aino Michelsen ha uno stile pensato appositamente per la vita nel freddo Nord. La poltrona Ø Chair, per esempio, è formata da una struttura in legno di frassino e una seduta con rete da pesca che poi viene avvolta da una coperta di lana tricottata. “Ho progettato una sedia che porta calore e comfort sia negli spazi esterni sia in quelli interni e che si adatta funzionalmente ed esteticamente al paesaggio naturale e ne migliora l’atmosfera”.
Nel suo lavoro di progettazione, Michelsen si concentra proprio sulla relazione tra prodotto, utente e ambiente circostante: i materiali, le forme e i dettagli devono rendere il prodotto il più duraturo possibile.

Ø Chair
Ø Chair

MARCIN RUSAK – D width=esigner polacco con sede a Londra, Rusak nel suo lavoro esplora i temi dell’effimero, dell’invecchiamento, del decadimento e della longevità. Per motivi personali ha scelto di lavorare con i fiori in tanti modi diversi.
Specializzato nella narrazione e nella sperimentazione sui materiali, il suo lavoro mette spesso insieme ricerca, oggetti e installazioni, nonché creazioni visive per esplorare dettagli trascurati che vengono re-immaginati e mostrati sotto una luce diversa.

 width=SAMUELE BRIANZA – Architetto italiano, scenografo e interior designer, Samuele Brianza ha lavorato per più di quindici anni con i grandi marchi del lusso, da Bulgari a Louis Vuitton, a Diane Von Furstenberg. Nell’autunno 2020 ha lanciato la sua prima collezione limitata denominata PRIMO, un sistema di arredo modulare in marmo, pietra, metallo e vetro composto che dà forma a diversi elementi con diverse sagome e altezze. Un vero e proprio modello di arredo “multitasking”, di cui si aspetta il seguito.