L’impegno profuso da azienda e designer negli ultimi anni nelle diverse fasi di ideazione, sviluppo e realizzazione è stato straordinario, e il risultato è una diversa grammatica della luce nella sintassi funzionale degli interni. La domanda cruciale era perché non elettrificare un nastro di tessuto e riuscire così a emancipare la luce dai volumi e dall’architettura, dalla distinzione fra luce architetturale e decorativa. La magia progettuale del semplificare una risposta in realtà complessa è riuscita con destrezza nel sistema totalmente personalizzabile Plusminus, che unisce una cinghia in tessuto di quattro colori e diversi punti luce.
La cinghia, sviluppata con la collaborazione di The Textile Prototyping Lab di Berlino e la loro textile designer Karina Wirth, conduce l’elettricità grazie a fili conduttori nascosti nelle trame del tessuto, e allo stesso tempo costituisce il supporto cui possono essere agganciate le lampade grazie a un intuitivo sistema click-and-connect. I vari elementi della collezione possono essere regolati, aggiunti, eliminati a seconda delle esigenze.
Come spiega Stefan Diez, di Diez Office, durante la presentazione ufficiale nell’headquarter di Vibia, “Penso che Plusminus rappresenti finalmente l’emancipazione della luce dall’architettura, un intero alfabeto e infinite combinazioni di illuminazione disponibili grazie a un nastro elettrificato, una cinghia che si può srotolare e fissare dove si preferisce negli ambienti, più lenta o più tesa, orizzontale o verticale, per inserire il punto luce dove è necessario ed eventualmente poi riposizionarlo”.
Sei le lampade comprese nella collezione per diverse e specifiche tipologie di illuminazione, sfera, semisfera, cono, faretto, diffusore lineare, lineare basso UGR, a cui si aggiungono nel toolkit una serie di agganci per definire a piacere la posizione dei diffusori lungo la cinghia. Plusminus viene infatti fornito come un toolkit di strumenti di illuminazione che potrà essere composto con configurazioni prestabilite o in base a soluzioni su misura, e presto disponibile anche su vibia.com grazie a un software intuitivo e a un servizio di assistenza dedicato.
Pere Llonch, Ceo dell’azienda, aggiunge che “la libertà di ‘muovere’ la luce nello spazio che Plusminus consente interpreta perfettamente la nostra visione sul progetto di illuminazione, come qualcosa di più della sola luce, come la creazione di spazi confortevoli in cui le persone possano sentirsi bene, e che enfatizzino anche l’aspetto emozionale dei luoghi del vivere”.
Una collezione che è anche una dichiarazione di principio, come lo sono gli spazi di recente progettazione dell’headquarter a Gavà, vicino a Barcellona, per i quali sono stati coinvolti diversi architetti e designer. Francesc Rifé Studio per la reception, lo showroom di oltre 2.000 metri quadrati, e gli spazi ‘conviviali’ con una grande sala da pranzo con cucina professionale.
Lo studio barcellonese di Josep Lluis Xuclà ha curato invece le due terrazze, un’area esterna che svolge la duplice funzione di spazio per la presentazione dei sistemi di illuminazione per esterni e di zona per riunioni ed eventi all’aperto. Il progetto degli uffici e della fabbrica, infine, è stato affidato agli studi Saus Riba Llonch (architettura) e Carlota Portavella (interior design).