DATA SHEET
Client: Stephanie Happacher & Manuel Mutschlechner
Architectural and Interior design: noa* network of architecture
Hotel opening: 2021
Photo Credits: Alex Filz (Drone: Andrea Dal Negro)
Siamo ad Arco, nell’alto Lago di Garda, e gli spazi sono quelli austeri del Secentesco Monastero delle Serve di Maria Addolorata. Un luogo senza tempo, dove i secoli hanno affinato l’arte del vivere e dell’abitare, e una calma armoniosa non fatica a imporre la sua eco tra la tessitura di un impianto compositivo solido e rigoroso.
Il progetto di noa* network of architecture, portato avanti in dialogo con la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trento, ha previsto un doppio intervento: la ristrutturazione e la conversione del monastero e dei suoi interni a destinazione d’uso alberghiera e la realizzazione ex novo di un comparto Wellness affacciato sull’ampio giardino interno che racchiude spazi relax, sale trattamenti, saune e un percorso con bagno vapore.
La parte restante continua invece a ospitare una chiesa e un ritiro di clausura.
Il Monastero Arx Vivendi – questo il nome della nuova struttura ricettiva – si sviluppa su tre livelli: gli spazi comuni si concentrano al piano terreno, mentre le camere sono distribuite principalmente tra il primo piano e il sottotetto dell’ala ex monastica.
Se al piano terra l’organizzazione degli spazi pubblici è stata definita enfatizzando l’originale disegno dei percorsi, facendo succedere la reception, la sala colazione e una sala lettura/lounge lungo l’asse centrale, al primo piano le camere affiancano, allineate, un imponente corridoio centrale ritmato dalle travi del soffitto che corrono a perdita d’occhio per quasi 50 metri.
Ogni camera ha riunito due ex celle monastiche, una per la zona notte e l’altra per la stanza da bagno. Tutte condividono un design molto rigoroso, anche per quanto riguarda le scelte materiche: pavimenti in rovere piallato a mano per la zona notte e piastrelle dall’effetto naturale per il bagno. Per gli arredi, compresi quelli del bagno, è stato scelto il nero, che si staglia sui toni di grigio degli ambienti.
Al secondo piano sono state ricavate due file di stanze che si aprono su un lungo corridoio centrale. Le capriate, restaurate, sovrastano l’intero sottotetto a testimonianza della loro antica funzione. Al colmo del tetto, un lucernario corre per tutta la lunghezza della copertura, illuminando non solo il corridoio, ma anche le camere, grazie a delle vetrate sopraluce.
L’area wellness occupa circa 500 mq, distribuiti nei sette nuovi volumi in metallo e vetro posizionati nel giardino, lungo una “spina dorsale” di pietra. Per la loro realizzazione gli architetti hanno favorito ossature metalliche leggere, ordinate in montanti e traversi, ispirandosi alle ‘limonaie’ caratteristiche del contesto rurale del Lago di Garda.
Qui la scelta di materiali e arredi punta a conferire calore e serenità agli ambienti, caratterizzati dalle calde cromie del rovere sbiancato, dei tessuti effetto lino e del cotone.
All’interno della spa, tutto è stato disegnato per favorire relax e quiete: dai pannelli in legno fresato che ripetono il disegno stilizzato del melograno, simbolo del monastero, ai lettini sospesi come altalene, fino alle panche della bio sauna, che invitano alla meditazione e ricordano un luogo di preghiera.