Un duo stravolgente per Scapin Collezioni

Elena Salmistraro e Matteo Cibic chiamati da Studio Milo per reinterpretare, in chiave fantasiosa e brillante, il DNA di Scapin Collezioni

«Entrambi raccontiamo un design fatto di sorrisi, di leggerezza, di divertimento e allegria, e questa vicinanza ci ha permesso di dar vita a qualcosa di completamente unico, differente, personale, ma allo stesso tempo coerente con sé stesso». Elena Salmistraro riassume così il progetto creativo realizzato insieme all’amico e designer Matteo Cibic per Scapin Collezioni.

Un lavoro parallelo ma ricco di punti di connessione, che ha dato vita a due collezioni di prodotti unici ed eclettici, che attingono dall’identità altrettanto versatile pur altamente artigianale del marchio. Il risultato è quindi New Atomic Age firmata da Elena Salmistraro – che si compone di un tavolo da pranzo, un coffee table, di uno sgabello, una panca, un appendiabiti ed un vaso – e Nazca Booby ideata da Matteo Cibic, comprensiva di madia, tavolo da pranzo, vanity desk e vasi.

Elena Samistraro & Matteo Cibic x Scapin Collezioni
Elena Salmistraro & Matteo Cibic x Scapin Collezioni

Nomi certamente evocativi della diretta fonte di ispirazione, rispettivamente dal ventennio della Guerra Fredda che diede vita al movimento dell’Atomic age design, e dal mondo faunistico del Pacifico (nello specifico dai simpatici volatili Sula di Nazca).

«Io e Matteo abbiamo lavorato su binari paralleli, anche se abbiamo un’evidente un’affinità di vedute – prosegue Elena – Premetto che tra me e Matteo c’è una forte amicizia e si parlava già da molto tempo di una collaborazione, ma non sapevamo bene come e su cosa. Quindi, quando è arrivata la chiamata di Arianna (ndr, Arianna Crosetta fondatrice insieme a Federica Gosio di Studio MILO che segue la direzione artistica di Scapin), non ci abbiamo pensato due volte ed abbiamo accettato più che volentieri. Tra l’altro conoscevamo entrambi più che bene la capacità e le competenze di Scapin e la professionalità di Studio Milo. È stato quasi un percorso naturale, tant’è che non c’è stata una vera e propria richiesta iniziale, un brief, ma un incontro informale dove abbiamo discusso delle possibili tecniche e tecnologie utilizzabili, e chi avrebbe avuto il piacere di disegnare cosa, per evitare sovrapposizioni».

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«Ho deciso di chiamare la mia collezione “New Atomic Age” perché all’inizio delle mie ricerche per Scapin, mi sono imbattuta in una lampada degli anni ‘50 che mi ha particolarmente colpito; ho quindi approfondito l’argomento, cercando di capire in che modo il design dell’epoca rispondesse alla paura della guerra fredda e di una catastrofe nucleare, immaginando comunque un futuro migliore. Questa idea di sovvertire, di trasformare le paure in punti di forza ed energia propulsiva per dar vita a qualcosa di nuovo è stata per me molto stimolante e mi ha portato a immaginare una collezione dal gusto post-atomico, quindi con forti richiami neo-tribali, ma comunque positiva ed elegante. Dall’altro lato sapevo esattamente che l’azienda sarebbe stata in grado di concretizzare perfettamente la mia visione, e quindi ho deciso di esaltare la loro capacità realizzativa evidenziandola con una collezione ricca di intarsi, ottenuti con la stessa tecnica delle stecche da biliardo, e di dettagli unici, come le decorazioni in resina applicate sul marmo».

Photo © Thomas Pagani