Era il luglio del 2005 quando il mondo dell’hospitality, che fino ad allora guardava la new wave dell’interior firmato con un misto di timidezza e diffidenza, venne scosso e sorpreso dall’inaugurazione a Madrid dell’Hotel Puerta America: 20 star della progettazione (Oscar Niemeyer compreso) chiamate a pensare l’hotel, un piano ciascuno, come un oggetto nuovo e a colori. Sì, perché fu il colore a rappresentare il file rouge che unì le intelligenze progettuali: da Nouvel a Zaha Hadid, da Arata Isozaki a Ron Arad, Chipperfield, Norman Foster e John Pawson, solo per citarne alcuni.
Il Puerta America segnò il confine tra il prima e il dopo, un dopo che continua ancora oggi, ma non ovunque.

Il Demo Hotel, creatura voluta (e pagata) da Mauro Santinato (fondatore e leader di Teamwork) e dal socio (e collega) Piero Marini, è assimilabile – fatte le debite proporzioni – al Puerta America, ma non è a Madrid, è a Rimini. E non nella Rimini storica e felliniana, ma nella parte della città dove il 70% degli edifici è occupato da hotel e pensioni che da decine di anni fanno fatica anche a considerare di cambiare le tende.
In mezzo al nulla assoluto, tra il grigiore delle strutture chiuse (per stagionalità o definitivamente), qualche scheletro edile iniziato e mai finito, giri un angolo e appaiono colore, ordine, e armonia.
Dopo decenni passati in aula a motivare e incoraggiare gli albergatori di tutta Italia a investire nel presente e nel futuro, Mauro Santinato ha (probabilmente) visto materializzarsi l’opportunità di realizzare un sogno: quello che ha sempre raccontato, adesso lo ha fatto e lo si può toccare.
Acquistato l’immobile, coinvolti 14 architetti italiani (coordinati da Laura Verdi) a ognuno dei quali è stato assegnato uno spazio da progettare, invitate 35 aziende italiane dell’arredo e 13 player della tecnologia a diventare partner di questa avventura, oltre alle aziende che ogni singolo architetto ha coinvolto nel proprio progetto: naturalmente nessuno si è tirato indietro e anzi, l’energia è aumentata.
Il risultato finale si commenta da solo, la gallery fotografica è molto esauriente.
Aldilà del “mi piace, non mi piace” che è molto soggettivo, è il concetto quello che deve passare e passerà. A Rimini, da luglio, in via Giovanni dalle Bande Nere c’è uno “Stargate”, un cerchio magico che oltrepassato mostra un mondo nuovo, diverso, che può esistere e che, tutti se lo augurano, proprio come un cerchio questa volta nell’acqua, si allargherà: altri soggetti simili arriveranno e si metteranno vicini al Demo, creando un piccolo nuovo mondo dell’ospitalità riminese. E il contagio non si fermerà. Ma non è obbligatorio, perché lo Stargate ti offre anche l’opportunità di tornare indietro, riprendere le antiche routine nel vecchio mondo. Vecchio, appunto.
Demo Design Emotion
Progetti & progettisti:
Coordinamento e direzione artistica: Laura Verdi
Architettura: Loris Rinaldi
Outdoor lighting: Chiara Tabellini
Aree comuni:
Cerco l’estate tutto l’anno: Caberlon Caroppi
Restroom Drama: Laura Verdi
Ovre.design, Spin the whee: Giulia Del Piano e Corrado Conti
Suites:
Circle Room: Silvia Ticchi
Smoove!!: FDA Fiorini D’Amico Architetti
Una vita da (A)mare: Alessia Galimberti
Colour Episodes: Hub 48
In a Light Wave: Fragment Hospitality
Just Like Home: Contract Lab
Tropicana Club: Rizoma Architetture
Into the cloud: Barbara Vannucchi
Penthouse:
Sea Suite: Sergio Bizzarro