La mente creativa di Enzo Berti è arrivata “Dove osano le aquile” per onorare, insieme al titolo, due pietre miliari della cinematografia (il Festival terminava, lì di fianco, proprio quel giorno) e ha creato una collezione di oggetti di decoro unica nel suo genere, si chiama Aurora e Kreoo è il garante di questo inaspettato matrimonio, la cui discendenza naturale è la luce.
Nel mezzo di un’edizione della Biennale di Architettura che probabilmente non passerà alla storia, questo cammeo della decorazione va – come recita il claim – ben oltre l’esperienza. Due mondi – il marmo e il vetro – che così non si erano mai incontrati. La luce che nasce proprio dal punto di contatto di questi due materiali crea un effetto delicato, che cambia progressivamente con l’arrivo dell’oscurità e che, finalmente immersa nel buio e soprattutto per la versione da terra, regala l’effetto finale, quello più potente e raffinato.
Una collezione – Aurora – a cui non servono definizioni, non è una lampada nel senso tradizionale del termine, ma un complemento per appassionati della storia del vetro e del marmo, per chi non si accontenta di un oggetto, ma desidera un soggetto che si racconta.
Aurora, nel suo essere particolare, incontra armoniosamente il percorso di crescita di Kreoo, brand di Decormarmi che la famiglia Farinon sta guidando con attenzione nel fitto mondo dei prodotti legati alle superfici solide, un mondo dove natura e chimica si guardano da lontano e dove, per fortuna, non si parla solo di prestazione, ma si va oltre, oltre l’esperienza.