Il registro narrativo di Luca Masia è avvincente in ogni sezione del libro, edito da Mondadori Electa, ‘Valter Scavolini. La vita come grande impresa’. Tante le ore di conversazione a monte tra l’autore e il protagonista, le visite nei luoghi dove tutto è iniziato, le interviste ai membri della famiglia che ora hanno la responsabilità di un timone così saldamente tenuto negli anni. Si potrebbe definire un lavoro di stesura artigianale per raccontarne uno altrettanto manuale, costruito con saper fare e ingegno.
Una storia di successo tutta italiana, quella di Scavolini, grazie alla visione imprenditoriale del suo fondatore, al suo istinto che ha saputo anticipare i cambiamenti del mercato e dei consumatori, investire nella ricerca, nella qualità e nello sviluppo internazionale. Facile essere coinvolti dai toni appassionati e dai ricchi aneddoti personali delle pagine una volta aperto il cassetto dei ricordi.
Ripercorrere una storia intrisa di umanità e fatica, che parte dagli esordi di un giovanissimo Valter Scavolini agricoltore, profondamente legato alla terra e dedito al suo lavoro. I primi passi come operaio presso un’azienda locale produttrice di mobili laccati per cucine per poi, nel 1961, mettersi in proprio insieme all’inseparabile fratello Elvino.
Da qui in avanti, si snocciolano una serie di tappe di successo ottenute sempre con quell’immancabile lungimiranza di uomo che sa ascoltare e riflettere, decidere, agire in modo efficiente e razionale con poche parole. La prima idea vincente è quella di produrre cucine in legno curvato, tra i primi nel settore. In seguito, la decisione di concentrarsi su progetto, assemblaggio e servizio, affidando all’esterno il resto dei processi. Uno stacco evolutivo determinante distribuire le competenze e portarle in casa, a favore di una produzione più flessibile e soprattutto di una crescita decisamente più veloce.
Il culmine lo si raggiunge negli anni Ottanta, con la felice intuizione di scegliere come testimonial la celebrità del momento, Raffaella Carrà, seguita poi negli anni da Lorella Cuccarini: un salto che consacra l’azienda a simbolo dello stile italiano, anzi, “la più amata dagli italiani” secondo il claim pubblicitario.
Negli anni, Scavolini si apre alla collaborazione con studi di design di fama internazionale – nel volume una sentita prefazione di Giorgetto Giugiaro – in parallelo con lo studio creativo interno Vuesse, e il suo diventa un modello di riferimento non solo nel settore cucina, ma in tutto l’ambiente domestico.
Quel che Valter Scavolini non ha mai interrotto è il legame fortissimo con la terra d’origine, Pesaro e le Marche, che gli è valso la nomina di Cavaliere del Lavoro. Un attaccamento che lo ha portato a muoversi sul territorio con grande abilità e intelligenza, come la sponsorizzazione di attività sportive locali di pallacanestro e pallavolo, e che lo vede ancora oggi, a 79 anni, prendersi cura personalmente dei suoi 3 orti, uno dei quali posto proprio sopra l’azienda.