Presenza costante nell’architettura, la pietra naturale autentica ha determinato tipologie costruttive e linguaggi formali caratterizzando nel corso dei secoli l’edilizia più iconica e rappresentativa. Forgiata dagli scultori per restituirla pulsante di vita, svolazzante e leggera, persino impalpabile, e più recentemente lavorata per dare vita a nuovi oggetti e arredi, a una serialità per natura unica, capace di traghettare il design e il gesto creativo oltre le mode. Oltre i cliché.

Anche nella composizione architettonica contemporanea la pietra naturale rinnova la sua possibilità di impiego: per la capacità di costituire materiale autosufficiente così come per la variegata flessibilità che la rende integrabile, e comunicante, con altri elementi costruttivi – vecchi e nuovi – sia sotto il profilo tecnologico, sia morfologico. Accostate anche, ad esempio, alle superfici vegetali viventi nei progetti dell’architetto e urbanista Stefano Boeri, investigatore del rapporto tra uomo e natura nel contesto urbano nonché nuovo testimone degli impareggiabili valori del materiale litico autentico nella campagna di comunicazione #NOFAKES Natural Stone is Better di PNA – Pietra Naturale Autentica.

Stone Forest by Marmomacc, Design Setsu Ito

Stone Forest by Marmomacc, Design Setsu & Shinobu Ito

Tonino Lamborghini Towers, Chengdu, China - Design Marco Piva

Tonino Lamborghini Towers, Chengdu, China – Design Marco Piva

La sua voce si aggiunge dunque a quella degli architetti Alessandro La Spada, Alfredo Vanotti, Antonio Iraci, Pasquale Piroso, Marco Piva e del designer giapponese Setsu Ito, in un video racconto che ripercorre alcuni tra i più significativi esiti dell’architettura italiana per ribadire quanto indissolubile e preciso sia il legame tra territorialità e autenticità del materiale lapideo impiegato.

Superfici vibranti

Stefano Boeri sottolinea la necessità, per un architetto, di avere piena consapevolezza dei materiali usati, oltre che dell’importanza del concetto di autenticità nella scelta degli stessi “perché rispetto a un succedaneo o a un falso, garantiscono una qualità nella capacità di riflettere-assorbire la luce in modo cangiante assolutamente unico.”

Marmo di Candoglia, di Carrara, Botticino, pietra calcarea del Sud, basalto e granito sardi sono solo alcune delle espressioni di una genesi naturale, fantasiosa e irripetibile, capace di restituire variazioni cromatiche, striature multiformi, trasparenze, giochi di luci e ombre, riflessi cangianti che donano dinamicità allo spazio. Solo alcuni esempi di una diversa sensibilità di reazione alle condizioni di luminosità, capace di risvegliare l’essenza unica di una natura polisemica straordinariamente imperfetta e unica.

Tao by Kreoo, Design Marco Piva

Tao by Kreoo, Design Marco Piva

Blue Agate by Antolini

Blue Agate by Antolini

La luce enfatizza ad esempio il valore visuale del travertino con suggestivi chiaroscuri generati dai bassorilievi delle sue stesse porosità o dai particolari trattamenti superficiali.

La traslucenza di materiali come onice, alabastro e alcuni tipi di marmo viene sfruttata nell’interior design attraverso la retroilluminazione di arredi fissi o mobili. In questo caso, la luce attraversa le superfici – con spessori minimi che possono spingersi fino ai 2-4 mm – proiettando le trame cristallografiche e intensificando colori e profondità della materia litica.