Lusso e sostenibilità possono incontrarsi? Ebbene sì. I brand luxury stanno muovendo i primi passi verso una via sostenibile e a basso impatto ambientale, per produrre capolavori unici nel rispetto delle risorse e della natura. Tra le aziende che hanno dichiarato a gran voce il loro impegno c’è Visionnaire, che ha fatto della sostenibilità la sua mission segnando così una nuova decade di necessaria presa di coscienza ambientale e sociale: il brand, che si pone oggi come manifesto Meta-Luxury, mette a punto nuove pratiche per l’uso responsabile dei materiali, uno sforzo che si traduce in ricerca tecnologica e in investimenti di efficientamento della catena produttiva e della qualità della vita dei propri artigiani.
Un esempio è Iris, il tessile per outdoor e indoor composto di fili di poliestere, ottenuti dal riuso di bottiglie di plastica disperse nell’ambiente, prodotto a basse emissioni di Co2 e minor spreco d’acqua, per un risparmio energetico di oltre il 60 per cento rispetto ai normali processi produttivi.
Un’altra realtà che abbraccia la filosofia dell’economia circolare è Armani/Casa, che per i tavolini Puro sceglie frassino e quarzite smeraldo ottenuti recuperando i pannelli di legno e pietra utilizzati per la creazione di altri mobili in collezione, mentre per gli accessori per la casa, come nella tovaglietta Premier, impiega il tessuto di camiceria riciclato.
Poi c’è Paolo Castelli, che per il tavolo Arche propone la possibilità di scegliere il piano in pietra di Vicenza, oppure, in alternativa, nella versione in pietra ricostituita o carbone naturale ricostituito con trucioli di ottone da recupero, una variante più amica dell’ambiente, che non rinuncia all’estetica e alla ricercatezza.
La lista si allunga con Turri, che nella collezione Melting Light preferisce il legno naturale, quindi non trattato con vernici o rivestimenti, celebrando e rispettando la bellezza e la purezza della natura.
Nel campo dell’illuminazione, Preciosa, in Bohemia, nel Paese dei cristalli, ha adottato una politica dedicata all’environmental responsibility, garantendo condizioni di lavoro sicure durante l’intero processo di produzione e pratiche rispettose dell’ambiente, con la riduzione del consumo di acqua, la creazione di meno scarti, e il riuso, come accade nella collezione di vasi e oggetti ideati in collaborazione con il brand Prasklo, in cemento e vetro recuperato in azienda.
Infine c’è Zanaboni, che con Discovery e Green Channel per Zanaboni_Edizioni esplora questa nuova via verso l’utilizzo consapevole delle materie, riducendo gli elementi impiegati, preferendo strutture snelle e volumi essenziali. Piccoli passi per una grande svolta, il Pianeta ringrazia.