Se le tendenze colore si ispirano alle emozioni

Tra i Color trend 2021 ampio spazio è dedicato a tonalità direttamente correlate alla neuroestetica: scopriamo come e perché

La palette che dipinge il 2021 è un avvolgente arcobaleno di colori caldi e profondi. Ben distante quindi dalle tonalità che prevalevano nel 2020, dove spazio maggiore era concesso ai toni freddi e forti, rappresentativi di una società conflittuale e alla ricerca di un equilibrio.
È infatti una stretta correlazione tra movimenti emergenti della società e i colori a creare le tendenze cromatiche: ricerche e interpretazioni, queste, effettuate da ColorWorks® e raggruppate in quattro macro-temi, o Storie, letteralmente tradotte in 20 colori (5 per Storia) che intendono così rispecchiare lo spirito di ogni tema (leggi l’articolo completo).

Se Dumb numb e C-True – ossia le prime due Storie del ColorForward™ 2021 – raccontano, l’una, la preponderante dipendenza da schermi e dispositivi digitali che rende la relazione umana un atto privilegiato, l’altra, la diffidenza della società verso informazioni e brand, quindi una consequenziale richiesta sempre maggiore di autenticità e trasparenza, la terza Sense appeal pone l’accento sulla neuroestetica.

Ogni azione umana è connessa alle emozioni. Un dato di fatto che le grandi aziende stanno cercando di quantificare e analizzare attraverso la tecnologia per meglio connettersi con i consumatori. Sono i ricercatori della disciplina nota come ‘neuroestetica’ ad essere impegnati nel tentativo di identificare sistemi e meccanismi del nostro cervello che rispondono all’estetica (che si tratti di colore, design, visual art, architettura, musica…) e quindi come gli esseri umani reagiscono.

La palette colori identificativa di questa tendenza si dipana tra il rosa corallo, morbido e soft dell’intelligenza emotiva, al verde metallico rappresentativo delle reazioni emotive agli stimoli estetici. Compare poi il viola intenso, il rame aranciato e lucido e un bianco contente pigmenti ramati.

Chester Line by Poltrona Frau
Chester Line by Poltrona Frau

Poltrona Frau | Chester Line
La famiglia di divani Chester Line si espande, con due nuovi modelli curvi, nelle versioni senza braccioli o con bracciolo. Il classico divano dalla presenza scultorea si scompone e si moltiplica, diventando un vero e proprio sistema di divani componibili con diversi elementi: chaise longue e poltrona, pouf e due divani terminali ad angolo e ora anche due divani curvi.

Tile Tale by Wall&decò, Design Studiopepe
Tile Tale by Wall&decò, Design Studiopepe

Wall&decò | Tile Tale
Reinterpretando l’estetica modernista degli anni ’80, la carta da parati Tile Tale progettata da Studiopepe riprende l’elemento iconico delle piastrelle tipiche di molti progetti di quel decennio, in una sorta di trompe-l’oeil rivisitato in chiave contemporanea.

Getlucky by Moroso, Design Patricia Urquiola - Photo © Alessandro Paderni
Getlucky by Moroso, Design Patricia Urquiola – Photo © Alessandro Paderni

Moroso | Getlucky
La poltrona Getlucky (design Patricia Urquiola) si distingue per l’essenzialità della forma. Pensata come poltroncina da tavolo, vive di forme necessarie. Un morbido schienale, avvolgente come il decoro di un fiocco, – un nastro intorno alla schiena – si intreccia alla comoda seduta. Linee precise, che possiedono la grazia del disegno e l’eleganza della forma.

Nadar by Rubelli - Photo © Beppe Brancato
Nadar by Rubelli – Photo © Beppe Brancato

Rubelli | Nadar
Nadar è un damasco da decorazione, ignifugo e di facile utilizzo che rimanda al mondo della natura. Questa volta il richiamo è all’arte della fotografia e delle sue tecniche. L’obiettivo è puntato su una distesa di fiori (forse ninfee) che, una volta “stampati”, divengono forme vagamente floreali, rarefatte e sfumate.

Papercut by Wall&deco, Design Studio Salaris & Sans Nom Studio
Papercut by Wall&deco, Design Studio Salaris & Sans Nom Studio

Wall&decò | Papercut
Una moltitudine di forme frammentate – destrutturate e successivamente ricomposte casualmente su più strati – generano nuovi immaginari e composizioni grafiche. Una parete materica quella della collezione Papercut che – come una tela – diventa luogo di sperimentazione formale. Design by Studio Salaris & Sans Nom Studio.