Fondato nel 2004 da Ma Yansong, MAD Architects scala velocemente il gotha dell’architettura mondiale con progetti dal grande impatto visivo, che uniscono raffinate tecnologie a una organica rappresentazione della visione che il suo fondatore ha della natura legata alla propria terra di origine, la Cina e l’Oriente. Headquarters a Pechino, sedi a Los Angeles e a Roma, il ricco palmares di MAD Architects spazia in tutte le declinazioni della progettazione, dalle grandi realizzazioni pubbliche come il China Wood Sculpture Museum alla Harbin Opera House, dall’Hutong Bubble 32 – brillante e futuristico cammeo residenziale nel centro storico di Pechino – a testimonianze nell’hospitality come lo Sheraton Huzou Hot Spring Resort e nel residenziale come il Garden House di Los Angeles. Le forme architettoniche di MAD Architects, pur sorprendendo per la grandiosità delle dimensioni, sanno integrarsi armoniosamente nel contesto del luogo.

MAD Architects sono i depositari di uno stile distintivo e di un approccio al progetto che rappresenta la carta di identità dell’idea originaria di Ma Yansong, il loro fondatore. Identità che ci viene rivelata e raccontata da Andrea D’Antrassi, Associate Partner (Europe) dello studio.

Shanshui

Shanshui

Jiaxing Train Station

Jiaxing Train Station

La filosofia Shanshui non si riferisce unicamente alla natura, ma implica anche una risposta emotiva dell’individuo. Puoi parlarcene?
Shanshui City” è la filosofia e il pensiero poetico che Ma Yansong e lo studio MAD Architects ha sviluppato negli ultimi cinque/sei anni. Una filosofia che si rifà alla pittura tradizionale cinese: “Shan shui” infatti significa letteralmente “montagna-acqua”: da un lato quindi è un concetto che si lega alla cultura cinese, dall’altro – quello architettonico che ci riguarda – significa combinare natura e architettura. Seguendo questo principio, il panorama non è solo un elemento aggiunto all’architettura, ma diventa anche uno strumento che guida l’architettura stessa, quindi edificio e natura sono perfettamente uniti.

Il motore della vostra creatività è libero e indipendente? Sentite primariamente una responsabilità sociale nel vostro lavoro?
Sì, posso dire che quando approcciamo un nuovo progetto ci sentiamo completamente liberi. Talvolta arriviamo a rifiutare certi lavori perché non ci sentiamo in sintonia con quel tipo di progetto o programma, o per altri limiti che il cliente ci assegna. Quando invece decidiamo di prendere in mano un progetto percepiamo ogni volta questa grande responsabilità sociale, perché per ogni idea che mettiamo nero su bianco, che si tratti di un building o una torre che dobbiamo realizzare, pensiamo all’impatto che potrebbe avere sull’ambiente e sulla città. Penso che l’architettura alla fine implichi necessariamente aggiungere qualcosa alla società, quindi intendiamo realizzare il progetto migliore che risponda ai bisogni delle persone.

Yuecheng Courtyard Kindergarten, Beijing - Photo © ArchExist
Yuecheng Courtyard Kindergarten, Beijing - Photo © Hufton+Crow
Yuecheng Courtyard Kindergarten, Beijing - Photo © Hufton+Crow
Yuecheng Courtyard Kindergarten, Beijing - Photo © Tian Fangfang
Yuecheng Courtyard Kindergarten, Beijing - Photo © ArchExist
Yuecheng Courtyard Kindergarten, Beijing - Photo © Hufton+Crow
Yuecheng Courtyard Kindergarten, Beijing - Photo © Hufton+Crow
Yuecheng Courtyard Kindergarten, Beijing - Photo © Tian Fangfang
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Wormhole Library, Haikou, China
Wormhole Library, Haikou, China
Wormhole Library, Haikou, China
Wormhole Library, Haikou, China
Wormhole Library, Haikou, China
Wormhole Library, Haikou, China
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I vostri progetti sono “pezzi unici”: come arriva l’ispirazione?
I nostri progetti sono effettivamente sempre differenti l’uno dall’altro. L’originalità dell’idea che vi è alla base è fondamentale! Ad esempio, il recente progetto residenziale che abbiamo ultimato a Parigi, è stato chiamato UNIC proprio per sottolinearne la peculiarità. Per noi è importante mantenere un concept futuristico. Ma l’ispirazione deriva dalla natura: siamo infatti noti per le nostre forme e linguaggio organici. Sono la natura e l’arte i driver che ci arricchiscono di nuove idee.

Cosa puoi dirci del progetto UNIC?
UNIC
sorge nel quartiere Clichy-Batignolles. Abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto nel 2012, e lo abbiamo completato a fine 2019. Per noi è molto importante perché è il primo progetto in Europa che abbiamo finalizzato, oltre al fatto che si compone di un edificio residenziale ampio quasi 7mila mq. Il piano di riprogettazione coinvolgeva l’intero quartiere con servizi per la comunità e più progettisti con cui ci siamo interfacciati. Il nostro studio si è occupato della parte residenziale con abitazioni private e affordable, che abbiamo caratterizzato con forme fluide ad ogni piano e una serie di terrazze che creano spazi dinamici e giardini estesi verso l’esterno. Da qui si può vedere la città di Parigi a 360°, da Montmartre alla Torre Eiffel, quindi si vive un’esperienza davvero unica. Ed è la sensazione che cerchiamo di raggiungere con ogni nostra costruzione.

UNIC, Paris - Photo © Jared Chulski
UNIC, Paris - Photo © Jared Chulski
UNIC, Paris - Photo © Jared Chulski
UNIC, Paris - Photo © Jared Chulski
UNIC, Paris - Photo © Jared Chulski
UNIC, Paris - Photo © Jared Chulski
UNIC, Paris - Photo © Jared Chulski
UNIC, Paris - Photo © Jared Chulski
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Gardenhouse, Los Angeles

Gardenhouse, Los Angeles

Che rapporto c’è nei vostri progetti tra architettura e l’interior?
Per noi interno ed esterno sono ugualmente importanti. Cerchiamo di raggiungere sempre un’integrazione tra le due parti, sebbene abbiamo una forte identità sul progetto pertanto le nostre architetture sono certamente viste come landmark. Ma ogni volta che approcciamo una nuova realizzazione, scegliamo insieme al cliente il miglior interior designer con cui collaborare per far sì che anche il progetto di arredo si unisca al meglio al concept dell’architettura.

Gardenhouse, Los Angeles - Photo © Nic Lehoux

Gardenhouse, Los Angeles
Photo © Nic Lehoux

Gardenhouse, Los Angeles - Photo © Nic Lehoux

Gardenhouse, Los Angeles – Photo © Nic Lehoux

Sul fronte residenziale, esclusivo e recente è il progetto di Gardenhouse a Beverly Hills. Puoi parlarcene?
Gardenhouse è un progetto prettamente residenziale, una sorta di villaggio all’interno di una grande metropoli quale è Los Angeles. C’è una zona retail e commerciale, seguita da una parte di standard housing, per finire con le luxury villa. Anche qui abbiamo voluto ricreare un’esperienza differente rispetto alla tradizionale vita losangelina. E ovviamente, torna il tema dell’integrazione tra natura e architettura, che è predominante. Abbiamo scelto materiali e prodotti luxury per gli interior, per accentuare il senso di preziosità; abbiamo creato facciate in vetro per l’esterno, un green wall al primo piano e un cortile interno con una cascata integrata del panorama verde. Il progetto, iniziato nel 2014, è stato ultimato a fine 2020: ha certamente definito un importante asset nel mercato real estate della metropoli.

Ci sono dei luoghi a cui sei particolarmente legato?
MAD ha tre differenti uffici: a Roma, Los Angeles e Pechino. Ma passo la maggior parte del mio tempo tra Roma e Pechino. Se quindi penso a Pechino, direi certamente il Yonghe Gong, comunemente noto come Lama Temple: un tempio veramente bello nel centro della città, circondato da piccole case, che riflette perfettamente lo spirito del luogo, perché lo stesso quartiere in cui sorge è caratterizzato da abitazioni di piccole dimensioni. È una costruzione dal carattere molto forte e interessante per un architetto o designer, poiché si trova in un contesto permeato dal concetto di “human scale”: è quindi un luogo da vedere per percepire l’anima della città.

Yonghe Gong, Beijing - Photo © V_E

Yonghe Gong, Beijing – Photo © V_E

Centrale Montemartini, Rome

Centrale Montemartini, Roma

Se penso a Roma invece, penso a un luogo vicino al nostro ufficio (noi siamo nella zona a sud della città): la Centrale Montemartini. Era una vecchia centrale termoelettrica, oggi museo. Il progetto di riqualificazione ha combinato cultura romana antica e carattere industriale moderno. In una città come Roma, dove la rigenerazione urbana è fondamentale, la ristrutturazione di edifici come questo è un esperimento che funziona molto bene. Questo museo è quindi un must see della capitale. Li considero entrambi luoghi interessanti e di forte ispirazione.