Racchiudere in un velo di pochi metri quadrati una storia centenaria di tradizioni. Tessere in una densità media di un milione di nodi per metro quadrato un percorso di contaminazioni e sfumature culturali. In oltre duecento anni di storia, Sahrai ha perfezionato e lasciato evolvere questa peculiare attitudine, che nel tempo ha plasmato e definito la sua identità. Creare tappeti persiani intrecciati con la raffinatezza dell’interior design contemporaneo dell’Occidente: questo il loro mantra.
Gargy Turquoise, Taj Mahal collection by Sahrai
Gabrielle Faded, ELIE SAAB Maison Rug Collection by Sahrai
Portoro by Sahrai, Design Marco Piva
Fin dalle origini, rintracciabili a Teheran negli anni 30 dell’Ottocento, ogni tappeto della famiglia Sahrai – sempre realizzato a mano, allora come oggi – era riflesso diretto della loro cultura: un’esplorazione inedita, attraverso materiali e tecniche di annodaggio, del concetto di bellezza, di arte e di poesia. Se agli albori questo ideale passava pertanto attraverso i territori persiani, con gli anni le esplorazioni dei Paesi vicini hanno portato a una maggior e più originale commistione di influenze, con l’esito di creazioni sempre più ricche dal punto di vista progettuale e stilistico.
Dal Medio Oriente all’Asia agli inizi del ‘900, poi l’ampia presenza in Europa a metà del secolo scorso, fino al respiro completamente internazionale negli anni ’90 grazie agli attuali proprietari, Rana e Ramine Sahrai.
Jay, Taj Mahal collection by Sahrai
Rana & Ramine Sahrai
«Quali cittadini del mondo, abbiamo unito il know-how legato all’arte di annodare tappeti originaria dell’Oriente – dove siamo nati – con l’eleganza dell’interior occidentale, dove ora viviamo, per servire il mondo dell’interior design globale con i nostri esclusivi tappeti fatti a mano», riassume Ramine Sahrai. Il saper fare artigianale, quasi maestria artistica, è infatti quell’elemento che, seppur il brand sia cresciuto per numero di collezioni e designer chiamati a collaborare, resta una costante nel suo universo, il fattore determinante della sua eccelsa qualità. «Siamo nati con esso, siamo cresciuti con esso, è quindi parte del nostro spirito, delle nostre radici familiari», questa l’innata verità, secondo Rana Sahrai.
Qual è quindi quel “tocco” occidentale che ha portato a nuovi esiti creativi? È il twist contemporaneo e moderno affidato alle nuove texture delle collezioni Sahrai, rappresentate da Noor e Milano collection (evocative dello stile italiano), Taj Mahal (dove l’ispirazione indiana trova una moderna rappresentazione), o Place Vendôme (inno all’eleganza francese); ma anche inedite destinazioni d’uso come l’outdoor e il mondo yachting (sì perché anche il comparto progetto è diventato parte primaria dello sviluppo di Sahrai), attraverso linee dedicate.
E ancora, l’ispirazione materica di Marco Piva, l’approccio architetturale di Daniela Puppa, il gioco grafico e cromatico di Rodolfo Dordoni e Gordon Guillaumier, o la visione astratta di Roger Selden. Sono solo alcune delle innovazioni che hanno contribuito ad arricchire l’heritage di Sahrai, un’eredità che si rivitalizza giorno dopo giorno, in uno scambio continuo tra passato e presente, tra luoghi e persone.
Da qui, infine, il claim “Heritage Forever” che accompagna il nuovo concept espositivo del nuovo temporary showroom di Milano. Un viaggio in continuo divenire.