Massimo Castagna: “Vi racconto l’evoluzione di Tonellidesign”

Il nuovo direttore artistico introduce le novità dell'azienda specializzata in vetro

Tante novità in casa Tonellidesign: l’azienda di Pesaro specializzata nella lavorazione del vetro presenta una nuova collezione, la nuova direzione artistica di Massimo Castagna e un ampliamento di catalogo. «L’azienda è un’eccellenza nel vetro, una vocazione che ha reso celebre il marchio, continueremo a sviluppare questo affascinante materiale ma lo affiancheremo ad altri materiali, come le pietre naturali, i legni e i metalli», racconta l’architetto e nuovo direttore artistico Massimo Castagna.
«Stiamo portando avanti un progetto ambizioso su più fronti: un ampliamento di catalogo, fatto non solo da complementi d’arredo ma da un’offerta allargata a tutta la casa, dalle lampade alle librerie, quindi è normale ragionare in termini di multimatericità».

La libreria Hemingway di Massimo Castagna per Tonellidesign
La libreria Hemingway di Massimo Castagna per Tonellidesign

Nasce cosi una collezione formata da dieci pezzi, di cui alcuni reinterpretazione di importanti long seller, firmati da Massimo Castagna, ma anche da celebri progettisti e giovani designer: «Tonelli ha sempre lavorato con tanti progettisti, da Isao Hosoe a Karim Rashid, proseguiremo questa linea che ha sempre dato spazio ai giovani talenti».

I tavoli After9 di Massimo Castagna per Tonellidesign
I tavoli After9 di Massimo Castagna per Tonellidesign

L’altro obiettivo è seguire uno stile moderno: «Tra gli anni Sessanta e Ottanta c’è stato un grande fermento nel design, c’erano designer e imprenditori visionari, mi piacerebbe riprendere il rigore e la fantasia di quegli anni, cercando di uscire dalle tendenze già molto viste oggi».

Un filone stilistico accennato nelle novità: «Dal debutto dell’azienda nell’illuminazione, con la lampada Hyperion già molto apprezzata dal mercato, alla libreria Hemingway, in legno massello, e con ripiani in vetro che reggono il peso dei libri grazie a un complesso sistema di sostegno; oppure come Folio, la libreria autoportante progettata da Debonademeo Studio dove non c’è un ripiano come l’altro, né una molatura come un’altra, con una base in ceppo di grè per dargli peso, idrosabbiato, fortemente bucherellato in forte e ricercato contrasto con la trasparenza del vetro della vetrina. Infine, il costante aggiornamento dei prodotti di gamma, come il tavolino Sestante Stone di Emilio Nanni, o il tavolo da pranzo T5 di Giulio Mancini, nato in metallo e oggi in metallo e pietra, con basamento centrale in un bellissimo marmo spazzolato opaco».