Nicola Gallizia: “Vi racconto la nuova collezione per Oak”

Il nuovo direttore creativo recupera materiali preziosi degli anni Venti e Trenta, come la pergamena e il galuchat, e li declina in una collezione contemporanea

«Con Metronome Collection ci riferiamo al mondo musicale con due accezioni», spiega Nicola Gallizia, il direttore creativo di Oak a proposito della linea che prende il nome dal metronomo, strumento che in musica scandisce il tempo: «Da un lato è una collezione corale, polifonica, dove tutti i pezzi e gli stili dialogano in armonia; dall’altro ci riallacciamo al tempo, che è uno dei valori di Oak, azienda che oggi ha un ritmo molto contemporaneo, in linea con le nuove aspettative dell’abitare». Il savoir-faire artigianale e la tradizione manufatturiera diventano le basi per una nuova famiglia di arredi caratterizzati da dettagli ricercati ma mai ostentati, pensati per le abitazioni di oggi.

Metronome Collection di Oak
Metronome Collection di Oak

«Mi piace parlare dell’eleganza della semplicità, declinando l’incredibile maestria artigianale del brand e i materiali preziosi e procedendo per sottrazione e semplificazione delle forme». Tra i materiali, la pergamena, «usata negli anni Trenta e poi dimenticata, una pelle molto materica, delicata, dalla profondità incredibile perché assorbe la tintura in un modo non omogeneo, e l’abbiamo accesa di nuovi colori, come il bellissimo blu oltremare. Il formato di queste pelli è molto piccolo, quindi si utilizza con geometrie che movimentano le superfici, come si vede nella consolle blu petrolio, o nel tavolino tondo rosso. Poi abbiamo usato il galuchat, un’altra pelle molto pregiata usata negli anni Venti dalla maison di moda Hermès, qui protagonista di superfici dalla semplicità geometrica, disegnate solamente dalle giunture di queste pelli di razza».

Metronome Collection di Oak
Metronome Collection di Oak

Arredi unici per soddisfare i desideri anche dei clienti più esigenti: «Oggi c’è un pubblico molto colto, giovane, con grande potere di acquisto e di autodeterminazione, che rifiuta l’omologazione, fa fatica ad accettare prodotti brandizzati troppo accessibili, è a caccia di pezzi introvabili e artigianali, puliti e moderni, preziosi ma mai eccessivi, con contaminazioni fresche e affascinanti, proprio come fa Oak».