DATA SHEET

Owner: IOC (International Olympic Committee)
Architecture: 3XN, IttenBrechbühl
Interior design & Workspace planning: RBSGROUP
Architectural lighting design: Jesper Kongshaug
Landscape design: Hüsler & Associés
Joinery, lamella wall cladding, coffee points, furniture: Schwab-system
Furnishings: Vitra + UniquementVotre
Kitchens: Frigorie, Ginox, Roger Seematter, Service Equipement Wescher, Vauconsant
Lighting: ISBA (Skylights), Roschmann (Ground floor facades + central skylight), S-light (Special lighting)
Metal ceilings: PlafonMetal
Carpets & Curtains: Lachenal
Textile wall systems: Kvadrat
Photo credits: Adam Mørk, Lucas Delachaux, International Olympic Committee (IOC)

Olympic House, Lausanne
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Trasparenza, movimento, flessibilità, sostenibilità e collaborazione. Questi sono i cinque principi chiave che hanno guidato 3XN e IttenBrechbühl nella progettazione della sede che riunisce sotto un unico tetto tutti gli uffici amministrativi dell’International Olympic Committee (IOC), un tempo dislocati in quattro diverse sedi. Olympic House, immersa nel Louis Bourget Parc, sulle sponde del Lago di Ginevra, con una superficie di 22.000 metri quadrati, include un centro conferenze, numerose sale riunioni, un ristorante, fitness facilities, tre piani di uffici (per un totale di 500 postazioni), una terrazza sul tetto e un parcheggio sotterraneo. Incorporato nel masterplan, il settecentesco castello di Vidy, con facciate originali ripristinate dopo un lavoro di restauro, si armonizza con la nuova costruzione che, a sua volta, rispetta il paesaggio e l’ambiente naturale circostante, integrandosi con elementi verdi e percorsi appositamente studiati per preservare la biodiversità locale.

Nel 2014, attraverso un concorso con 114 partecipanti, IOC ha selezionato come vincitore lo studio danese 3XN, che ha lavorato in collaborazione con quello svizzero IttenBrechbühl. “Il nostro progetto privilegia la trasparenza e il flusso per facilitare e incoraggiare l’interazione, la comunicazione e lo scambio di conoscenze e per creare un ambiente di lavoro efficiente e sostenibile”, afferma Kim Herforth Nielsen, co-fondatore e direttore di 3XN. La pianta di Olympic House, con la sua forma organica, è stata progettata con il minore numero possibile di vincoli strutturali e si organizza attorno a quattro nuclei di servizio di forma circolare e 14 pilastri che sostengono l’intera struttura. Questo tipo di progettazione consente un alto livello di flessibilità e un ambiente di lavoro agile che facilita l’interazione interna.

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Altamente simbolica e scenografica, la Unity Staircase, è la scala interna in rovere che sale a tutta altezza, collegando i piani con una forma che ricorda quella dei cerchi olimpici, scelti da Pierre de Coubertin per simboleggiare i cinque continenti.

Olympic House, Lausanne

Esternamente l’edificio poggia su un plinto vegetale che si fonde con il paesaggio e minimizza l’impatto con lo stesso. La facciata ondulata, trasparente e ritmica, diventa metafora del dinamismo dello sport e del movimento olimpico, oltre che simboleggiare la trasparenza organizzativa dell’IOC. Il vetro, che sale dal pavimento al soffitto, facilita l’illuminazione degli spazi, anche in profondità, garantendo l’isolamento termico grazie a un sistema di doppia pelle.

Olympic House, Lausanne
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A proposito di sostenibilità, la Olympic House ha ricevuto tre delle più severe certificazioni (internazionali e nazionali) di edilizia sostenibile: LEED Platinum, SNBS e Minergie. Numerosi gli accorgimenti che hanno permesso di riconoscere questo edificio come uno dei più sostenibili al mondo, non solo pannelli solari, recupero dell’acqua piovana, isolamento termico e acustico, pompe di calore (che utilizzano l’acqua del vicino lago), ma anche il riutilizzo e il riciclo del 95% dei materiali provenienti dagli ex edifici amministrativi.

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