In diretta da Parigi, la parola a Philippe Brocart

Nel mezzo della Paris Design Week e della Digital fair, il Managing Director di Maison&Objet Philippe Brocart ci rivela il trend positivo di questa inedita edizione in cui vince l’equilibrio tra online e offline

La Paris Design Wek è il primo evento fisico da diversi mesi. Cosa vi ha spinto maggiormente a confermare l’evento?
Siamo molto contenti di essere riusciti a realizzare questa edizione. Per questo devo ringraziare i miei team per il loro impegno, anche quando era così difficile prevedere cosa sarebbe successo nel bel mezzo della situazione COVID in Francia. Ma insieme abbiamo realizzato che la nostra industry necessitava fortemente di ritrovarsi e ridare avvio al proprio business. La Paris Design Week è il perfetto format per raggiungere questo obiettivo al momento attuale: showroom, gallerie o esposizioni all’aperto invitano le persone a passeggiare e lasciarsi ispirare in tutta sicurezza. Abbiamo ottenuto perciò un’enorme risposta e grande entusiasmo sia da parte dei professionisti che sono soliti organizzare importanti esposizioni, sia dal pubblico che vi prende parte fin dall’inizio.

Bibliothèque historique de la ville de Paris. Ph © Anne Emmanuelle Thion
Bibliothèque historique de la ville de Paris. Ph © Anne Emmanuelle Thion

Può darci un primo feedback sulla manifestazione? Chi sono i visitatori e quali li eventi più apprezzati?
I nostri visitatori sono un mix di professionisti, retailer che provengono da tutta la Francia per vedere e trovare i nuovi prodotti per la seconda stagione dell’anno. Ma ci sono anche studenti, numerosi giornalisti e influencer. Con grande sorpresa stiamo constatando una grande partecipazione del pubblico locale, famiglie, appassionati di design che apprezzano particolarmente le installazioni proposte nei luoghi simbolo di Parigi. Ad esempio, Mobilier National alla Torre Eiffel ha altamente attratto il pubblico, allo stesso modo Pierre Gonalons all’Hotel de Soubise. Da ultimo, gli hub della Paris Design Week Factory al Marais, che riuniscono giovani talenti internazionali, sono stati presi d’assalto durante il primo weekend.

M&O ha invece debuttato come Digital Fair…
Dall’inizio della pandemia abbiamo visto un significativo aumento delle registrazioni e delle connessioni alla nostra piattaforma MOM (Maison&Objet and More). Il sito è stato lanciato in realtà nel 2016 come corrispettiva versione online di Maison&Objet, attraverso gli anni offrendo vantaggi complementari, specialmente da Marzo. Per noi quindi la Digital Fair di Settembre non è stata altro che una naturale estensione di questo progetto, per amplificare e concentrare il livello di interazione che il mercato necessita in questo momento.
Dopo un paio di giorni dall’inizio dell’evento, possiamo confermare che migliaia di buyer internazionali si connettono ogni giorno, sono centinaia i partecipanti a ogni conferenza e – cosa più importante – quasi ogni brand registra connessioni con nuovi buyer.

Paris Design Week Factory. Ph @ Greg Sevaz
Paris Design Week Factory. Ph @ Greg Sevaz

State già lavorando all’edizione di Gennaio? Qualche anticipazione?
Siamo già pronti in realtà! Stiamo cercando di identificare quale sarà il format migliore secondo i differenti scenari; ad ogni modo, occorrerà essere flessibili. Ogni cosa che faremo, sarà d’aiuto ai brand internazionali e ai buyers del progetto. Questa è la nostra missione come fiera trade: siamo degli “assistman”, dobbiamo aiutare e contribuire a diffondere l’ispirazione nel miglior modo possibile. Ad oggi, abbiamo programmato l’evento dal 22 al 26 Gennaio al Parc des Expositions de Villepinte, come sempre, dove saremo molto entusiasti di presentare il Designer of the Year, Franklin Azzi, con la sua installazione immersiva dedicata all’evoluzione del workspace attraverso gli anni.

La combinazione tra virtuale e fisico potrà diventare il format espositivo del futuro?
Certamente; siamo convinti, fin dalla creazione di MOM, della complementarietà dei ruoli tra online e offline. Ma i prodotti di design richiedono di essere visti e toccati con mano, questo non potrà mai essere rimpiazzato da un evento digitale. 

Conversation, Philippe Brocart & Ramy Fischler. Ph @ Julien Cregut
Conversation, Philippe Brocart & Ramy Fischler. Ph @ Julien Cregut

Lei è stato protagonista con Ramy Fischler di una Conversazione sul “mondo del domani e il suo habitat”…
Mi è sempre piaciuto come Ramy sia in grado di astrarre se stesso dal presente per proiettarsi nel futuro prossimo, dove il design thinking è il punto di forza. Lavorando su nuovi approcci, su nuovi bisogni, esso non è mai stato così presente nella mente di ogni designer, e sono lieto che Maison&Objet sia stato lo sfondo di un tale progetto lungimirante.