Come state riorganizzando le modalità di vendita?
In stretta sinergia con i nostri brand partner, per essere aggiornati sulle novità che non sono state presentate alla fiera di Milano, e organizzando quindi presentazioni a Settembre o Gennaio con queste nuove collezioni.
Chi sono i vostri clienti?
Negli store, sia privati che architetti che sono ormai affezionati a noi e ai nostri addetti vendita, creano un contatto cordiale e affidabile. Gli architetti gestiscono diversi progetti importanti e noi siamo ben contenti di supportarli. Ma con il Covid la situazione è cambiata e molti di questi progetti si sono fermati. Ora che abbiamo riaperto, possiamo constatare che le persone che vengono in showroom sono realmente interessate e ben focalizzate. Abbiamo anche una grande attività nel settore contract, ma questo comparto è più incerto dal momento che alcuni grandi progetti sembrano essere stati cancellati o posticipati.
Come state mantenendo o ripensando la relazione con i vostri clienti?
Durante questi mesi abbiamo realizzato diverse newsletter per informare i clienti sulla nostra situazione, sui processi, le novità etc, utilizzando anche Instagram e aggiornando l’e-shop.
Infatti le nostre maggiori preoccupazioni sono state legate alle spedizioni, i tempi di consegna, i nuovi ritardi che dovevamo affrontare.
Com’è la situazione del mercato dell’arredo?
Le proteste dei gilet gialli e gli scioperi sono state un grosso problema a Parigi, ma l’economia stava migliorando e i progetti aumentando. Sebbene avessimo dovuto regolare le aperture degli store, in particolare il sabato, eravamo in grado di gestire la situazione. Il Covid è stato qualcosa di differente, indipendente dalla nostra volontà: siamo stati obbligati a chiudere i negozi e nel mentre portare avanti gli accordi già avviati o in corso, ma non eravamo in grado di agire se non attraverso richieste via e-shop.