DATA SHEET

Stakeholders: Fundació Kālida, Nous Cims, Fundació Privada de l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, Maggie’s Centre, Studio Urquiola
Architecture: Benedetta Tagliabue – EMBT
Interior design: Studio Urquiola
Landscape consultant: Miralles Tagliabue EMBT
Main Contractor: Construcciones Pérez Villora
Furnishings: Andreu World, Arlex, Cappellini, GAN, Kettal, Moroso, Point, Viccarbe
Kitchens: Bulthaup
Lighting: Bover Barcelona Lights, Flos, Santa&Cole
Bathrooms: Roca
Flooring: Listone Giordano, Mutina
Walls: American Hardwood Export Council (AHEC)
Cutlery: Casa Gay
Fabrics: Kvadrat, Teixidors
Suppliers: Airlan, Ascensores Jordá, Cementos Molins, Daikin, Gres Aragón tiles and ceramics, Grundfos, Riba Massanell carpentry
Photo credits: Lluc Miralles EMBT, Jason Keith & Paola Acevedo – Fundacio Kālida

Laddove dinamiche sociali e assetti funzionali sono implementati dal processo creativo, si parla di operazione perfettamente riuscita. Ma quando il progetto tocca ambiti di attenzione umana, qualità di vita, integrazione, sostegno alla persona, il tutto concretizzato dal contributo senza fini di più parti, allora questo assume in pieno contorni nobili ed esemplari. È il caso di Kālida Sant Pau Centre di Barcellona, struttura ricettiva a dir poco particolare che lo scorso maggio ha aperto le porte a supporto dei malati di cancro, dei loro parenti e delle persone che li seguono. Un programma pionieristico, in nuce da circa una decina d’anni, guidato da Fundació Nous Cims e da Fundació Privada Hospital de la Santa Creu i Sant Pau, supportata da Fundació de Gestió Sanitària de l’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau. Oltre all’organizzazione internazionale Maggie’s, il cui lavoro e servizi ha ispirato e collaborato con l’iniziativa.

Dotato di personale specializzato in supporto oncologico, psicologico, infermieristico e terapeutico, Kālida Sant Pau intende offrire sostegno emotivo, pratico e sociale totalmente gratuito e senza bisogno di alcun input medico. Un’azione complementare ai protocolli terapeutici ospedalieri – la struttura si trova a pochi metri dal reparto oncologico dell’Hospital de la Santa Creu i Sant Pau – per aiutare i pazienti a gestire una serie di emozioni come angoscia, dolore, isolamento, ma anche tollerabilità dei trattamenti, cura dell’alimentazione e del corpo, facendoli sentire compresi e accompagnati in un ambiente di condivisione. Comfort ed estetica di spazi e edificio diventano naturalmente determinanti per trasferire quel senso di protezione, intimità e atmosfera domestica necessari, e si devono al contributo condiviso di tutti i soggetti in causa che hanno lavorato ‘pro bono’, senza cioè la retribuzione di alcuna somma a favore del bene di tutti.

Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona

Il concetto di ‘architettura amorevole’, sviluppato da Benedetta Tagliabue (Miralles Tagliabue EMBT studio) con una partecipazione ancor più sentita perché toccata personalmente dalla malattia del compagno di vita e di lavoro Enric Miralles, contempla un Garden Pavilion che stempera i confini tra dentro e fuori. Quattrocento metri quadrati distribuiti su due livelli – dove la cucina ne è il cuore – circondati da un giardino di 600 metri quadrati, il cui accesso principale connette la struttura all’adiacente Unità Oncologica: spazi aperti e flessibili ‘abbracciati’ da una vegetazione che fa scomparire il contesto ospedaliero dando la possibilità ai pazienti di soggiornarvi con un certo grado di privacy. La facciata, un muro di mattoni in ceramica, lascia filtrare la luce e fornisce adeguata ventilazione oltre ad avere piacevole effetto ornamentale grazie a una composizione di pezzi in ceramica con texture, colori e geometrie diverse che fanno l’occhiolino all’edificio Modernista limitrofo.

Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
previous arrow
next arrow
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona
Kālida Sant Pau Centre, Barcelona

Il design di interni, intimo e dinamico, è opera di Patricia Urquiola che ha realizzato spazi flessibili in dialogo con l’architettura di Benedetta Tagliabue: “Abbiamo lavorato sull’esagonalità della pianta, che già suggeriva una suddivisione degli spazi per compiti diversi”, racconta la designer, “da lì, abbiamo visualizzato ambienti funzionali e configurazioni aperte che originano un ambiente eterogeneo ma operativo, in cui possono verificarsi diversi livelli di intimità”. “L’atmosfera è calda e accogliente come uno spazio domestico, grazie a colori ‘morbidi’ e materiali come il legno e la ceramica, che conferiscono un’atmosfera familiare. Abbiamo cercato di introdurre un linguaggio cromatico per trasmettere un sentimento dinamico e positivo”.

A Patricia Urquiola si deve il coinvolgimento di numerosi brand del design, che hanno donato ciascuno i propri pezzi. Tra questi, Listone Giordano con il parquet Biscuit in legno di quercia, Mutina e le sue straordinarie ceramiche a formare un tappeto sotto-tavolo, Gan con una serie di sofa e tappeti informali, Kettal con arredi outdoor e indoor, Bulthaup con la bellissima cucina e il tavolo sociale. E ancora: Flos e Santa&Cole per l’illuminazione, Andreu World con sofa, sedute e tavoli, Viccarbe per i tavoli degli uffici e altri elementi, Moroso, Cappellini, Arlex, Roca, Kvadrat. Una speciale menzione va ad aziende come Airlan, Ascensores Jordá, Riba Massanell carpentry, Daikin, Grundfos, e Gres Aragón tiles and ceramics, grazie alle quali è stato possibile ottenere materiali di alta qualità a costi molto bassi. Ed anche a Cemento Molins, che oltre a fornire il cemento, ha finanziato parte della cucina.

Kālida Sant Pau Centre, Barcelona