LDF 2020: Londra non si ferma

La capitale inglese si prepara a organizzare il festival del design a settembre, tra eventi fisici e virtuali

The show must go on. La capitale inglese non si ferma e, a differenza delle altre città dove le fiere sono state rimandate, decide, con determinazione e positività, di andare avanti e organizzare il proprio festival del design. Appuntamento dunque a settembre, dal 12 al 20, con il London Design Festival, giunto quest’anno alla 18esima edizione, la kermesse più importante del design e della creatività britannica ideata nel 2003 da Sir John Sorrell e da Ben Evans.

Un’edizione particolare, che si articolerà in eventi fisici e virtuali, e che si rivolgerà principalmente ai Londoners, alla comunità di designer, architetti, studenti e aziende londinesi e inglesi. “Non ci aspettiamo una partecipazione internazionale”, dice chiaramente il direttore Ben Evans, “ma mettersi in mostra è essenziale per la sopravvivenza del settore e quest’anno, più che mai, siamo determinati a offrire a tutti i designer l’opportunità di essere visti e ascoltati”.
Il palinsesto sarà aggiornato nelle prossime settimane e, come sottolinea Ben Evans, è aperto ad accogliere partecipazioni anche last minute.

Je Ahn, founding director of Studio Weave
Je Ahn, founding director of Studio Weave

Tra gli eventi già annunciati, l’installazione The Hothouse del londinese Studio Weave, una grande giungla esotica nell’International Quarter London, il nuovo quartiere vicino il Queen Elizabeth Olympic Park, un habitat che ricorderà una glasshouse vittoriana, realizzato con la supervisione del garden designer Tom Massey, dove coltivare le piante eduli da tutto il mondo, dall’avocado all’ananas, varietà che secondo gli scienziati potrebbero essere coltivate anche in UK entro il 2050, seguendo il trend del surriscaldamento globale.

Inaugurata la collaborazione con Ellen MacArthur Foundation per studiare insieme nuove strategie di circular economy per un design più sostenibile, con un panel di incontri e talk che culminerà il prossimo anno durante il Ldf 2021 con un’installazione e una mostra. Tra le installazioni, Unity della creativa francese Marlene Huissoud, che inviterà il pubblico nel Coal Drop’s Yard, nel vivace distretto di King’s Cross, a unirsi (restando sempre a due metri di distanza) in un cerchio, una metafora per sottolineare l’importanza di restare uniti, in un periodo in cui la società si è isolata e chiusa a riccio, causa pandemia.

Designers @ Connected, LDF 2020
Designers @ Connected, LDF 2020

Tra gli progetti ibridi, virtuali e fisici, Connected, un’indagine su come siano cambiati gli spazi e i modi di lavorare di designer e artigiani. Per questo progetto, l’American Hardwood Export Council (AHEC), Benchmark Furniture e il Design Museum hanno chiesto a nove designer internazionali di creare un tavolo e una seduta per l’home office. I nove risultati saranno esposti prima virtualmente e poi, in autunno, nel Design Museum di Londra, e saranno realizzati, solo per citarne alcuni, da designer come lo spagnolo Jaime Hayon, l’inglese Heatherwick Studio, il tedesco Sebastian Herkner e l’italiano Studiopepe.

Ritorna anche Focus/20, dal 13 al 18 settembre al Design Centre, Chelsea Harbour, con tour in loco e una serie di incontri, webinar e talk online.
Per quanto riguarda le Design Destination, verrà organizzato un tour virtuale sulla piattaforma Adorno, dove verranno presentate collezioni di collectible design.
Infine, tra i design districts che hanno già confermato la loro partecipazione, Shoreditch, Brompton, King’s Cross – dove Tom Dixon come di consueto aprirà il suo office – Marylebone e Mayfair, e verrà presentata una nuova Design Route, William Morris Design Line, che attraversa le strade di Walthamstow, da Wood Street a Blackhorse Lane.

Focus/20 @ Chelsea Harbour
Focus/20 @ Chelsea Harbour