Cedit, dal sogno alla realtà

La collezione Chimera, firmata da Elena Salmistraro, eleva l’azienda del gruppo Florim su un piano dove l’industria incontra la creatività, dove il design trova l’ingegneria che lo traduce in forma

L’incontro tra Elena Salmistraro e Cedit è di quelli che lasciano un segno profondo e, al tempo stesso, lanciano un segnale al mercato della ceramica: l’ispirazione e il sogno, tradotti in fantasia creativa, possono trovare la loro concretizzazione in un’azienda che ha mezzi e tecnologie adeguati all’idea del progettista e che, soprattutto, ci crede.

La collezione Chimera traduce l’ispirazione (e l’aspirazione) della designer in oggetto fisico, fedele alla mitologia greca da cui deriva il termine, si declina in 4 temi – Empatia, Radici, Ritmo e Colore –  ognuno espressione di una simbologia, ognuno con una propria strada.

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Chimera by Elena Salmistraro, Cedit

Il gioco delle texture è uno degli elementi che distingue le 4 collezioni, Elena Salmistraro – in una specie di stream of consciousness – risale la china delle proprie esperienze personali e cattura contesti che si traducono in disegni e che a loro volta diventano collezioni ceramiche.

Il tessile e la sua matericità gioca un ruolo da protagonista nella collezione Ritmo dove l’ispirazione al Bauhaus e all’espressività grafica sue due icone Gunta Stölzl e Anni Albers rappresentano un armonioso mix. L’Art Decò è il driver della collezione Empatia, forse la più giocosa del set, sempre i tessuti con le loro trame sono la linea guida i Radici, mentre Colore con le sue grafiche ripetute all’infinito sembra sposare il concetto della routine.

Tanto sogno, tanta suggestione, ma altrettanta concretezza: Chimera di Elena Salmistraro ha una potenza espressiva che ben si sposa anche (soprattutto?) con gli ambienti contract, dagli uffici al retail. All’interior designer di turno il compito di scegliere, mescolare e adeguare.

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Chimera by Elena Salmistraro, Cedit