Il linguaggio multicolor di Vescom per il multietnico Spica

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Il linguaggio multicolor di Vescom per il multietnico Spica

Sconfinamento territoriale, contaminazione alimentare, incontro culturale sono gli ingredienti che, al ristorante Spica, si mangiano prima di tutto con gli occhi. Iperstimolati da una grammatica visiva felicemente costruita dalla materia cromatica delle grafiche incisive dei wallpaper Vescom, dalle finiture sature e brillanti, dai corpi solidi degli arredi e dallo humor ‘su specchio’ di Maurizio Cattelan nei bagni.

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E che trova dichiaratamente consiglio in quell’attitudine all’intreccio tra culture brandita dal Postmodernismo milanese – di cui Sottsass ne è stato il capofila con la sua passione per l’India – e insieme nell’eleganza più sobria, rigorosa quanto sentimentale, di Franco Albini. Ma soprattutto nell’esplosivo senso di libertà associato al viaggio.

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Ci troviamo nella Milano multiculturale e glamour di Porta Venezia, all’interno di una ex carrozzeria con ampie vetrate su strada e sul cortile interno completamente apribili e anticipatrici, con le proprie tende colorate, dell’universo cromatico che caratterizza l’interno. Dentro, i segni evidenti del passato – come il pavimento di seminato e un muro riportato al suo aspetto naturale che esibisce fiero le stratificazioni del tempo – dialogano con le sferzate fluo di losanghe e pois e dei pattern geometrici dei rivestimenti murali Vescom.

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I wallcovering sono presenti un po’ ovunque e più strategicamente per scandire gli ambienti del cocktail bar ispirato ai bar milanesi anni ’60 all’ingresso, della lounge arredata con tavoli tondi e sedie che citano la celebre Luisa di Albini, e dell’area della convivialità, caratterizzata a sua volta da una disposizione estremamente flessibile dei tavoli, dalle grandi lampade disegnate da Andrea Anastasio, e da un mobile adibito a service station e funzionale nella creazione di un suggestivo angolo giardino con il pavimento in legno e le piante su ghiaia.

Crediti
Superficie totale di intervento: circa 350 mq
Superficie ristorante e bar: circa 160 mq
Progetto: Vudafieri-Saverino Partners, Tiziano Vudafieri e Claudio Saverino
Sedute: sedie Pierre Cronje; sgabelli, sedie lounge ed esterni Portsidecafe
Carta da parati: Vescom personalizzata su disegno Vudafieri-Saverino Partners
Lampade: a sospensione custom made Andrea Anastasio; a catalogo Foscarini, Tooy;
Faretti ristorante e lampade cucina: Zumtobel
Specchi: Seletti
Fotografie ©Nathalie Krag

 

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