Il Salone a Giugno? Vince l’entusiasmo sulla perplessità

L’industria del design si confronta sullo spostamento del Salone del Mobile e le prime opinioni tra le imprese richiamano a un desiderio di riallineamento del sistema “virtuoso”

Salone a Giugno: a 24 ore dall’annuncio delle nuove date per il prossimo Salone del Mobile di Milano, in scena quest’anno dal 16 al 21 Giugno, giungono alla porta di IFDM le opinioni da parte delle aziende e degli attesi visitatori internazionali.
Il CdA di FederlegnoArredo Eventi del 25 Febbraio è stato vissuto certamente in un clima molto teso e a tratti conflittuale, le decisioni da prendere erano ardue, ma seppur il futuro ha una quota di incognite, non bisogna dimenticare l’importanza culturale e di statement che Milano e l’evento hanno a livello mondiale.
La razionalità si schierava tra chi avrebbe confermato Aprile, una cancellazione diretta e un salto al 2021 o chi avrebbe preferito Settembre rispetto al gradimento su Giugno.
Sono i grandi nomi del design, che vivono il trade globale con una forte struttura nonché fonte di fatturato più importante, a manifestare segnali di insofferenza e perplessità, ma, come conferma Monica Pedrali (Pedrali), il Salone rappresenta l’occasione ideale per presentare nuovi prodotti, collezioni e inaugurare collaborazioni con nuovi designer. La solidità della catena commerciale è e sarà l’asset che farà superare il difficile momento. La macchina della qualità del Made in Italy e del customer care – come insegna l’azienda bergamasca – è un valore che non sarà intaccato dall’attuale congiuntura.

La frequentazione più che decennale dei mercati internazionali legati al design, al lusso e al project ci ha portati a maturare la visione di un possibile scenario, dove la qualità prevale sulla quantità. Non certo per scelta, ma per condizione imposta dagli eventi.
Il possibile ridimensionamento delle aree espositive e il più che probabile calo di afflusso di visitatori porterà a un ripensamento della strategia di partecipazione al Salone del Mobile?
Una condizione che potrebbe – anche paradossalmente – portare dei benefici, facendo intravedere a molte aziende la possibilità di essere efficaci anche senza stand “muscolari”, con molte meno sovraesposizioni dell’ego, ma con molta più attenzione alla relazione, una più ragionata selezione di prodotti da esporre e un setting più strategico.

Dobbiamo dunque definire questa scelta una mossa positiva e il corretto messaggio di continuità e solidità del sistema Salone, non solo come istituzione, ma come la forza e immagine della Design Industry internazionale a Milano.
Non dimentichiamo che tutte (le altre design week) vorrebbero essere noi!

Aprile insostenibile

Seppur il 12 Febbraio veniva confermata la kermesse milanese, la situazione di emergenza esplosa, o permetteteci di dire “fatta esplodere senza controllo”, hanno costretto il Salone a calarsi in obbligate riflessioni rispetto ai visitatori attesi.
Molte aziende avvertivano già da settimane possibili defezioni di buyer e clienti non solo dall’Asia, ma anche dai paesi Europei e America, conferma anche Sara Allievi di Porada.
Eleonore Cavalli (Visionnaire) ha dichiarato a IFDM: “È stata una decisione indispensabile, perché ad Aprile avremmo avuto molte meno affluenze per via dell’emergenza medico sanitaria in atto. Ma ritardare ulteriormente sarebbe stato dannoso, si sarebbe rallentata l’opportunità di presentare la collezione nuova e portare un vento di novità e freschezza, che è anche la caratteristica intrinseca del Salone del Mobile. Ora è quindi necessario fare fronte comune con i retail partner e attivare una serie di iniziative su ogni singolo territorio locale, trasmettendo il messaggio che il mondo, e Milano, non si ferma.”

Il Salone a Giugno: conferenza Stampa Salone del Mobile.Milano
Il Salone a Giugno: conferenza Stampa Salone del Mobile.Milano

Anche quei pochi che speravano in un Salone in Aprile si sono alla fine arresi di fronte all’innegabile scenario di un ipotesi di svuotamento dei padiglioni o delle camere degli hotel.
Conviene Carola Bestetti (Living Divani): Lo spostamento era necessario, ma alla Living Divani intendiamo fittiziamente mantenere valide le date di Aprile per arrivare pronti e più preparati al Salone di Giugno. Sarà un anno difficile, già ce lo aspettavamo dalle previsioni economiche, e ora questa situazione non aiuta, soprattutto le tante medie e piccole aziende; per questo motivo il Salone va fatto, perché ci mette in contatto con tutto il mondo, anche se ormai si tratta principalmente di un business di comunicazione e networking. Intanto dobbiamo rischedulare una strategia e un’organizzazione pianificata sulla base del Salone di Aprile, capire quindi come poter sfruttare la parte digital e online che saranno sicuramente più preponderanti, e attivare altre iniziative con un marketing più diretto sui nostri contatti. Spero che questo sforzo messo in campo dalle aziende trovi un punto di incontro con le Istituzioni”.

La voce pragmatica di Pasquale Junior Natuzzi (Natuzzi) evidenzia: “L’ottimismo è doveroso in questa situazione, ma l’azienda non deve perdere di vista i temi della salute e strategia commerciale di se stessa. Operiamo in un mercato globale evoluto e altamente competitivo dove ogni scelta va presa con obiettività. Ben venga il Salone, ma manteniamo i piedi per terra e agiamo con razionalità.

La nuova data

Le piccole e medie imprese, quelle che puntano soprattutto sul progetto e che hanno una distribuzione più contenuta e flessibile, sono quelle che hanno abbracciato più di buon grado lo spostamento.
Lo conferma Andrea Sanguineti (Alias), Gian Paolo Migliaccio (Ethimo), Christian Benini (Wall&Decò) che – pur con sfumature differenti – hanno accolto positivamente le nuove date, sottolineando il coraggio degli organizzatori.

Non dimentichiamo inoltre che le Cucine, le sue tecnologie e il mondo del Bagno entrano in scena ogni due anni. La prima linea – come Boffi, Arclinea, Poliform, Ernestomeda e Scavolini – attende la prossima edizione di Eurocucina per presentare le novità 2020.
Va sottolineato che la nostra azienda è attiva nel settore bagno, quindi in fiera biennalmente – afferma Cristiano Crosetta (Tubes) – Che sia Aprile o Settembre o Giugno a noi non cambia nulla, perché il successivo investimento fieristico sarà tra due anni. Non attendiamo la fiera per fare fatturato, e se altri la pensano diversamente, devo essere schietto, non è una buona idea: significa che c’è qualcosa che non va. Dobbiamo invece lavorare per crescere, innovare e dare qualcosa in più a un mercato che necessita di novità e prodotti ecosostenibili. E sicuramente la fiera dà una marcia in più da questo punto di vista”.
La maggior parte delle aziende ha confermato il fatto che due mesi in più offrono il tempo per preparare al meglio il Salone o – come ha detto Christian Benini di Wall&Decò – “per inventare qualcosa di nuovo che possa dare slancio ed energia alla propria azienda e al settore”.

Giugno presenta di per sé un ricco calendario di eventi in Italia e all’estero. Per il comparto, apre i battenti Neocon a Chicago a qualche settimana di distacco dalla NYCxDesign a Maggio sempre negli Stati Uniti e Clerkenwell Design Week di Londra, senza considerare la Fashion Week dedicata alle collezioni Uomo tra Firenze e Milano in contemporanea al prossimo Salone.

La distribuzione in stand-by

Il retail e la filiera commerciale sono i punti più caldi, quelli dove le aziende si sono più schierate, anche perché – come abbiamo già anticipato – la dimensione dell’azienda e la quantità di punti vendita condizionano strategie e tempistiche e conseguentemente il fatturato.
Aprile da sempre si connota nei programmi aziendali come il miglior periodo per presentare, vendere e campionare le novità, così da vederle in vetrina già da Giugno. Le nuove collezioni necessitano almeno di 3 o 4 mesi di collaudo prima di esprimere il loro potenziale economico.
Poche le case-history come quella di Alias – la cui quota di fatturato derivante dalle campionature durante e immediatamente dopo il Salone si aggira tra il 2,5% e il 5% – specifica Andrea Sanguineti, che non attribuisce al possibile calo di visitatori un valore così decisivo, poiché la propria distribuzione è molto selettiva e controllabile.
Alcune grandi aziende hanno già informato il mercato – attraverso comunicazioni tabellari via web – che l’appuntamento sarà dal 16 al 21 Giugno, ma sappiamo che molte valutazioni sono ancora in corso e gli scenari possibili sono numerosi.
Faremo attività dirette sul trade, dal momento che per motivi differenti ci sarà minor affluenza al Salone – specifica Sara Allievi (Porada) – In questo primo frangente abbiamo constatato un sentito interessamento alla situazione da parte dei nostri clienti italiani e internazionali, con i quali abbiamo moltiplicato i momenti di scambio di notizie e informazioni, in parallelo alla collaborazione prettamente professionale“.
Antoniolupi parteciperà la prossima settimana in fiera al Batibouw di Bruxelles, indubbiamente un grande segnale e un supporto alla filiera commerciale che soffre anche di un violento terrorismo mediatico.

Le anticipazioni e gli embarghi

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Antoniolupi, S.Project 2019

Ben diverso invece è l’atteggiamento nei confronti delle novità da presentare.
Antoniolupi, per voce di Andrea Lupi, è solita distribuire le informazioni sui nuovi prodotti durante tutto l’anno, ma per il Salone prevede grandi novità. “Noi siamo già pronti, a breve lanceremo il nuovo sito e costantemente presentiamo nuovi prodotti, ma lasceremo al Salone la presentazione maggiore che coinvolge anche un discorso di setting e ambiente completo total look, dove quindi prodotto e allestimento si fondono attraverso il progetto”.

Visionnaire, Pedrali e altri non faranno trapelare nulla prima del 16 Giugno, qualcuno rateizzerà le novità, molti invece devono ancora decidere.
Ma occorre proprio aspettare il “Capodanno del Mobile” per iniziare a vendere le novità?
Crediamo che un teaser di anticipazioni sosterrà l’attesa verso il Salone e che le aziende possano permettere alle pubblicazioni di iniziare a raccontare nuove piccole storie.

Giugno e un Salone estivo come opportunità

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Paolo Bleve, IFDM Editor-in-Chief

Con ben otto settimane in più, il mio suggerimento alle aziende e al Salone è quello di immaginare a Giugno una vera “Design Experience”, non solo perché è scritto nel claim della campagna 2020 della manifestazione, ma perché a Giugno le aspettative dovranno essere ben diverse da quelle tradizionali primaverili.

Un Salone che proponga le aziende con la forza del loro management, delle proprie risorse umane e con un po’ di creatività.
Un Salone del Mobile meno autoreferenziale, che faccia intravedere il fatto che è utile, molto utile, ma non indispensabile a prescindere.
I piani commerciali e strategici non possono certo attendere il 16 Giugno, le aziende dovranno organizzarsi in autonomia per mettere in sicurezza i fatturati, aggiornare i propri clienti, dare loro delle anticipazioni e lasciare le big news per il momento di incontro in fiera.

Sono certo che una maggior flessibilità nella progettualità della presenza degli espositori in fiera sarà ben supportata dal Salone che avrà piacere a vedere le aziende impegnarsi in maniera più creativa così da lasciare un segno ancora più distintivo, non perché il Salone è a Giugno ma perché il Salone riserva sempre grandissime sorprese.