Le forme arrotondate e irregolari, a uovo o a otto, disegnate da Sanaa per il nuovo complesso ufficialmente inaugurato il 25 novembre, certo rappresentano una rottura rispetto alle architetture precedenti, di impianto e concezione razionalista con volumi dalle geometrie squadrate e più severe.
Gli edifici del nuovo ampliamento, collocati nel sito della ex Centrale del Latte di Milano su via Castelbarco, occupano un’area di 35.000 metri quadrati, di cui 17.000 di parco pubblico, e aggiungono un ulteriore episodio in una lunga ‘avventura’ architettonica, dalla sede storica del 1941 progettata da Giuseppe Pagano all’ampliamento su via Roentgen del 2008 a opera di Grafton Architects.

L’intervento, realizzato con un investimento complessivo di 150 milioni di euro, comprende la residenza per studenti e visiting professor da 300 posti letto, operativa dallo scorso anno accademico, i quattro edifici della nuova sede della SDA Bocconi School of Management e un centro sportivo polifunzionale aperto al pubblico, operativo dal prossimo anno accademico, con due piscine (una olimpica e una da 25 metri), area fitness, campo da basket/pallavolo e running track al coperto, con tribune per circa mille persone.

L’intenzione degli architetti giapponesi Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, che si sono aggiudicati il concorso internazionale nel 2012, era quella di creare un insieme organico, per forme e per continuità, sviluppato sulla dicotomia chiuso/aperto e sulla reinterpretazione della forma architettonica a corte e del portico. Con facciate leggere, chiare e permeabili alla luce naturale e all’ambiente esterno, gli edifici hanno forme ellittiche che si chiudono su sé stesse a creare corti interne connesse le une alle altre da percorsi pedonali protetti da un sistema di portici/pensiline, mentre il perimetro esterno si affaccia sulla città e sul parco.

L’omogeneità e la coerenza di un campus sempre in crescita che si vuole in dialogo aperto con la città viene ricercata non semplicemente nelle connessioni osmotiche interne fra i singoli edifici, ma più in generale con il contesto urbano circostante, con cui la continuità sarà garantita dalla pedonalizzazione di parte di piazza Sraffa, oltre che dall’asse verde previsto fra il Parco Ravizza a est e il Parco Baravalle a ovest, fino al Parco delle memorie industriali dell’area ex-OM a sud.

Con quest’ultima estensione il campus urbano Bocconi arriva a coprire 90.000 metri quadrati di superficie per un totale di 350.000 metri quadrati di superficie calpestabile, 84.000 dei quali nella nuova area.

Coerente anche il sistema di soluzioni impiegate al fine della sostenibilità ambientale dell’intero complesso: dall’autosufficienza energetica a base annua grazie a coperture dotate di pannelli fotovoltaici ad alta efficienza all’adozione di pompe di calore e gruppi frigoriferi per bilanciare il fabbisogno termico dei diversi edifici, dall’assenza di emissioni nocive all’utilizzo delle acque del Ticinello, prelevate e poi restituite, da un involucro degli edifici ad alta efficienza energetica – con una prima pelle esterna in lamiera stirata in alluminio anodizzato e una seconda in vetro e alluminio a taglio termico – a un sistema evoluto di gestione dell’illuminazione con controllo automatico dei livelli di luminosità in ogni singolo spazio, a una piantumazione che privilegia specie autoctone e già presenti nell’adiacente Parco Ravizza.