London Design Festival 2019: i 10 must-see

Le installazioni, le mostre, gli show, i protagonisti da non perdere durante la settimana più frizzante del design londinese e internazionale

Quasi impossibile vedere tutto. È il London Design Festival, la settimana che calamita ormai da diciassette edizioni il pubblico internazionale tra le streets della capitale britannica. Dal 14 al 22 settembre il festival trasforma la città in un grande palcoscenico per la creatività e la progettualità, con ludiche installazioni nelle piazze, talks con i più importanti designer e imprenditori, workshops e sperimentazioni negli atelier di affermati marchi o di giovani promesse, presentazioni di nuovi prodotti e tendenze nelle fiere, i tradeshows come 100%design, designjunction, Focus/19 e London Design Fair. Centinaia di eventi, litri di prosecco versati, migliaia di flash per instagrammare il luogo o l’evento più social con l’hashtag #LDF19. A noi il difficile, se non impossibile, compito di stilare una top 10, una lista, sicuramente migliorabile, che vuole essere una mini guida alla scelta, una bussola per orientarsi, non perdere il meglio (e non perdersi).

Affinity in autonomy di Sony Design
Affinity in autonomy di Sony Design

Le mostre e il Global Design Forum, Victoria&Albert Museum
Il Victoria&Albert Museum festeggia quest’anno gli undici anni di partnership con il Ldf. Tante le installazioni da non perdere, da Bamboo () Ring: weaving into lightness di Kengo Kuma, una mega struttura ultraleggera in bamboo e fibra di carbonio nel giardino del museo, ad Affinity in autonomy di Sony Design, un pendolo robotico che interagisce alle emozioni del pubblico, per immaginare un mondo dove intelligenza, tecnologia e design creativo siano più integrati; a Legacy, il progetto voluto da Sir John Sorrell, chairman del London Design Festival, che vede la partecipazione di 10 designer abbinati a 10 personalità del mondo del design, come Jasper Morrison in coppia con Tristram Hunt, direttore del V&A, per la realizzazione di un pezzo sostenibile in quercia rossa americana. Sempre al V&A da segnalare ilGlobal Design Forum, dal 14 al 22, il panel di incontri che vede la partecipazione di creativi e innovatori del calibro di Yves Behar e Vivienne Westwood. Il forum affronta ogni giorno un tema, dal graphic design al biodesign (biglietti su globaldesignforum.com)

Disco Carbonara
Disco Carbonara by Martino Gamper

Disco Carbonara, Coal Drops Yard 
Martino Gamper invita tutti a scendere in pista nel nuovo quartiere commerciale di
Coal Drops Yard con Disco Carbonara, l’installazione che ricorda gli ingressi delle discoteche con la facciata realizzata con gli scarti di lavorazione in legno dell’azienda Alpi.

Walala Project by Camille Walala
Walala Project by Camille Walala

Walala Lounge, South Molton Street
Camilla Walala trasforma South Molton Street in un originale salotto en plein air, ovviamente caratterizzato dalle sue grafiche e palette cromatiche audaci. Il risultato è Walala Lounge, un set di dieci panche scultoree e fuoriscala, accompagnato da fioriere. Una living room urbana dove prendersi una pausa, che promette di essere una delle mete più instagrammabili del Ldf 19.

Slinkie by Patricia Urquiola, ©Beppe Brancato
Slinkie by Patricia Urquiola, ©Beppe Brancato

I-Made, Saatchi Gallery
Una mostra che racchiude nello stesso luogo, la Saatchi Gallery, il meglio del design made in Italy: è I-Made, dal 19 al 22, un progetto espositivo curato da Giulio Cappellini che coinvolge i migliori marchi dell’arredamento italiano, da Molteni&C a Moroso, da Giorgetti a Poltrona Frau. Con spazio per l’illuminazione, con brand come Luceplan e Martinelli Luce, e la decorazione d’interni, con CC-Tapis e Florim. Da non perdere i talks con i protagonisti del design, come Patricia Urquiola, Patrizia Moroso e molti altri. (Biglietti su www.i-made.co.uk)

Void di Dan Tobin Smith e lo studio The Experience Machine
Void di Dan Tobin Smith e lo studio The Experience Machine

Void, Islington
Il designer Dan Tobin Smith e il creative studio The Experience Machine, in partnership con Gemfields, presentano Void, un’installazione spaziale multisensoriale al Collins Music Hall, nel vibrante quartiere di Islington. I visitatori entreranno a far parte di un’esperienza immersiva, viaggiando attraverso una serie di proiezioni su larga scala che mostrano lo spazio espanso all’interno delle pietre preziose e mappano i confini sfocati tra natura e design. Un esempio? Una selezione di rubini mozambicani e smeraldi dello Zambia, che risalgono a milioni di anni fa, prendono vita attraverso la fotografia di piccoli microcosmi ingranditi, istantanee che diventano strutture astratte simili a galassie.

Please be seated, Finsbury Avenue Square
Il design britannico Paul Cocksedge trasforma Finsbury Avenue Square in una piazza conviviale con una mega struttura sinuosa dove sedersi, sdraiarsi e passeggiare attraverso di essa. L’installazione è sostenibile, realizzata con le assi dei ponteggi da costruzione. Come afferma il designer: “Le curve si alzano per creare schienali e posti dove sedersi, così come lo spazio per camminare o fermarsi e trovare un po’ d’ombra. È tra l’oggetto artigianale e una soluzione di design. Occupa la piazza senza bloccarla”.

Ruth Ward at Designjunction
Ruth Ward at Designjunction

7. Design destinations
Imperdibili tradeshows dove poter conoscere le nuove tendenze in fatto di arredamento e interior decoration, scoprire i nuovi talenti e i brand emergenti accanto ai nomi più affermati. All’Olympia London c’è 100%design, dal 18 al 21 settembre, che festeggia 25 anni con oltre 400 espositori e un programma di talk che include nomi come Marcel Wanders e David Rockwell. Designjunction, nella vivace King’s Cross dal 19 al 22, è la meta per chi è a caccia delle novità sulla decorazione d’interni; Focus/19al Design Centre di Chelsea Harbour dal 15 al 20 presenta oltre 600 brand e tantissime presentazioni con designer del calibro di Vincent Van Duysen. Infine la London Design Fair animerà l’Old Truman Brewery dal 19 al 22, con una selezione di collectable design, novità sul bagno, illuminazione e molto altro.

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The Coal Office, Tom Dixon

Design districts
Ritornano i Design district, i distretti dove si concentrano gli eventi a breve distanza l’uno dall’altro, consentendo ai visitatori di diventare i protagonisti di decine di appuntamenti senza spostarsi di molto. Al debutto come Design district, King’s Cross, il nuovo e frizzante quartiere che ospita hub creativi come quello di Tom Dixon, the Coal Office, dove ci sarà l’evento multisensoriale TouchySmellyFeelyNoisyTasty. Su londondesignfestival.com la mappa completa dei distretti con i nomi e gli indirizzi da appuntare in agenda e sulla mappa.

Iri Descent by Liz West
Iri Descent by Liz West

Iri-Descent, Fortnum&Mason store
Fortnum&Mason, il grande magazzino di Londra fondato nel 1707 da William Fortnum, diventa il palcoscenico di Iri-Descentdi Liz West, un’installazione formata da 150 cubi che sembrano cambiare colore grazie al rivestimento in pellicola dicroica. Il film altamente riflettente rispecchia anche i suoi bordi e trasmette colori complementari verso l’esterno. Iri-Descentfa parte di una serie in corso di opere di luce spaziale basate sulla teoria del colore e sui campi di luce.

Virgin Abloh
Virgin Abloh

“efflorescence”, Galerie Kreo
Al Lfd19 anche Virgil Abloh, il creativo del momento, direttore creativo di Louis Vuitton collezione uomo, stilista, dj, artista e designer. Presenta venti pezzi: tavoli rotondi e da caffè, console, sedute, vasi e specchi, che inseriscono come fiori in un nuovo e inedito paesaggio urbano. Arredi che si ispirano al nostro tempo e che immaginano utilizzi futuri.