Un mondo di relazioni, tra controllo e rating

L’edizione autunnale del Contract&Hospitality Book tratta differenti temi legati alla progettazione, con uno sguardo particolare alle tendenze del colore rivelate dalla trend setter Judith van Vliet. Un’anticipazione? Addio agli eccessi, domina l’equilibrio

Tecnologia e selettività, due parole già apparse nell’editoriale del Collectable Book di marzo, ma che tornano prepotentemente protagoniste in questa edizione autunnale. Merito, come sempre, della legione di esperti del colore e trend setter delle cromie che da anni ormai segue Judith van Vliet negli abissi del mondo delle previsioni e anticipazioni delle tendenze del settore: quali saranno i paradigmi del buyer ideale del 2020? E quali – conseguentemente – i colori che si sposeranno con questi modelli comportamentali e di acquisto? Tecnologia e selettività ritornano in superficie, a loro si aggiunge il Controllo. La Cina, entro il 2020, ultimerà l’impianto tecnologico e logistico che consentirà al Governo di misurare il comportamento di tutti i cittadini e dare loro un rating. La color story Eye am watched proprio di questo parla e se qualcuno si attende una conseguente palette tetra e ansiogena si sbaglia: è l’equilibrio il termine che meglio descrive i colori abbinati. Niente colori caldi, ma neanche tinte sinistre. La trasparenza vincerà sulla privacy?  Vedremo, vedrete.

Nel precedente Book descrivevamo come il mondo del lavoro fosse invaso da ambienti sempre più colorati, ma era chiaramente una reazione ai decenni trascorsi tra il bianco e il nero, al massimo con qualche coraggioso salto nel beige. Oggi i progetti di nuovi headquarter aziendali – e in questo Book ce ne sono di significativi – sono contraddistinti da un interior più sobri. E l’oriente continua ad avere una marcia in più nella progettazione: ammirate il BnA Alter Museum, un hotel dove ogni camera è una rappresentazione artistica pensata e realizzata dai coraggiosi e visionari ragazzi del BnA di Tokyo o gli uffici privati di Toronto progettati dal duo italo giapponese Alvisi Kirimoto, che uniscono con leggerezza occidente e oriente. E, come sempre, tanto altro, tante le latitudini rappresentate, numerosi e selezionati i progetti.

Buona lettura.