Perennemente motivato da quello che lui chiama “il desiderio di fare meglio” in qualunque attività egli intraprenda, l’impulso che ha portato alla costruzione dell’impero di Sir Richard Branson con il Virgin Group non mostra segni di rallentamento. La settimana scorsa, Virgin Hotels ha inaugurato la nuova destinazione di San Francisco, la seconda dopo Chicago che ha aperto i battenti nel 2015, nonché parte di un’implementazione nazionale pianificata per i prossimi anni in città americane come New Orleans, Dallas, Las Vegas e New York. Branson è arrivato alla festa inaugurale della struttura nel quartiere di SoMa con la sua tipica teatralità, indossando una giacca rossa stile Sergeant Pepper e ballando in cima a un autobus a due piani. Lance Bass, Ashlee Simpson, Evan Ross, Dave Chappelle ed Este Haim, tra le tante personalità che circondavano Sir Richard, si sono uniti ai festeggiamenti propagatisi per tutti i 12 piani dell’edificio fino alla lounge panoramica, Everdene.

Il mattino seguente, Branson e il CEO di Virgin Hotels, Raul Leal, hanno preso posto nella Shag Room dell’hotel per parlare delle collaborazioni con firme della progettualità internazionale quali Gensler San Francisco, Hager Design International, Architectural Dimensions, il Vicepresidente del Design Department di Virgin Hotels Teddy Mayer e il Direttore creativo Matthew Rolston; ma anche di come il design e una giusta dose di “Virgin Red” siano sempre parte del percorso intrapreso dal magnate.

Richard Branson

Founder of Virgin Group

Perché gli hotel adesso?
Sospetto che avremmo dovuto farlo 30 anni fa, dal momento che abbiamo Virgin Atlantic che vola verso la maggior parte delle principali città americane. Ma abbiamo scoperto Raul e il suo team solo cinque anni fa. Hanno trovato una formula che riteniamo decisamente adatta a Virgin e che può funzionare a New York, a New Orleans, a Nashville. Sono convinto che se riesci a creare qualcosa di speciale come questo progetto, hai il successo in tasca: riusciamo ad attirare ogni sera una tale quantità di persone che ogni notte sembra una festa.

Come si bilancia l’identità del marchio con la cultura di ogni location attraverso il design?
Nelle camere da letto, il frigorifero rosso richiama decisamente lo stile Virgin, così come le porte, ma questo eco del marchio non è mai esagerato. Questa è la nostra idea.

Chamber King, Virgin Hotel @ San-Francisco
Chamber King, Virgin Hotel @ San-Francisco

In che modo il design fa parte della filosofia Virgin?
È necessario ricordare che questo è il cinquantesimo anniversario di Virgin e stiamo realizzando un bellissimo libro sui 50 anni di design di Virgin. Partendo da Never Mind the Bollocks, Here’s the Sex Pistols fino al bellissimo spazioporto che è stato costruito in New Mexico, nel mezzo sono successe molte cose. Se si vuole viaggiare su una navicella spaziale, questa deve essere accattivante e sembrare un’astronave vera e propria. Quindi, prendiamo molto sul serio il design. Ovviamente abbiamo il vantaggio che la Virgin Voyages (la nuova compagnia di crociere del Gruppo, ndr) verrà lanciata nei prossimi mesi, e abbiamo avuto la possibilità di attingere dall’esperienza dei designer di Virgin Australia e dalle altre società Virgin per creare qualcosa di veramente speciale.

Raul Leal

CEO of Virgin Hotels

Come scegliete i partner creativi dal mondo dell’architettura e dell’interior design per dar forma alla vostra visione?
Generalmente, ciò che facciamo è lavorare con designer e architetti del mercato locale che ci aiutano a interpretare al meglio i desideri dei consumatori, oltre a fornirci il loro peculiare punto di vista. Questo è ciò su cui fondiamo la struttura. Distribuiamo RFP (Richieste di proposte, ndr) ai progettisti locali poiché riteniamo possano avere uno sguardo migliore del nostro sulle varie realtà e per inquadrare il concept che dovrà prendere forma.

Funny Library Coffee Shop, Virgin Hotel @ San-Francisco
Funny Library Coffee Shop, Virgin Hotel @ San-Francisco

Come si bilancia l’identità del marchio con la cultura di ogni struttura attraverso il design?
Virgin ha sicuramente un preciso punto di vista in termini di branding su ciò che lo rende tale. Se si osserva l’interno dell’edificio, si ritrovano macchie di rosso, uno dei colori del marchio, ma non dappertutto. Questo perché abbiamo trovato un equilibrio tra i nostri designer e i designer locali. Il filo conduttore di Virgin ha un po’ a che fare con il design e molto con la cultura. I designer e gli architetti locali ci forniscono un validissimo sostegno a tal proposito, sia dal punto di vista creativo che di marketing.

Quali sono i partner e i creativi che prediligete?
Matthew Rolston è stato fantastico con noi. Lui è il direttore creativo. Matthew ha un background incredibile nei settori della fotografia, dei video, dei film, dell’arte. Volevamo qualcuno che portasse a San Francisco qualcosa di nuovo. L’obiettivo è stato unire alcuni elementi locali con altri inediti per la città. Come qui, la scelta è ricaduta su soffitti molto alti e alcuni elementi decisamente teatrali.