Muji Hotel. Elogio della normalità

E' stato Il primo hotel targato Muji, a Shenzhen, nella Cina sud-orientale. Il progetto di interior firmato dallo studio giapponese Super Potato ha puntato a spazi semplici e funzionali, ma mai anonimi e tutt’altro che cheap, per offrire un’esperienza a tutto tondo del marchio e un buon livello di eleganza e servizi

Presenza globale con un catalogo che spazia dalla cancelleria all’abbigliamento, passando per l’elettronica e i prefabbricati, Muji debutta nel mondo dell’hotellerie e sceglie un complesso multiuso di recente edificazione a Shenzhen, capitale hi-tech della Grande Cina.

È in questo sfavillare multicolore di insegne luminose – che lampeggiando sembrano gridare ai potenziali clienti per catturare attenzione e portafogli – che Muji rivendica i principi della sua filosofia “no-brand”, rifugge dal rumore, e cerca la pace nella semplicità del logo sans serif bianco che si adagia sul primo ordine della facciata, apparentemente dimesso ma immediatamente riconoscibile anche nell’inedito accostamento con il suo attributo, hotel.

Muji Hotel, Diner
Muji Hotel, Diner

L’albergo, identificabile in quella tipologia ormai nota come esperienziale, è costruito in linea con il mantra aziendale, ovvero: “cammina il più possibile ovunque tu possa, mangia bene, dormi bene e rimani in forma”. Oltre alle 79 stanze da letto, posizionate tra il quarto e il sesto livello, la struttura ospita infatti una palestra, tre sale conferenze, una fornitissima biblioteca aperta 24 ore su 24, il ristorante Muji Diner in attività dalla colazione alla cena con i suoi menu leggeri, e un megastore monomarca di 1.726 metri quadrati distribuito su due piani.

Muji Hotel, room
Muji Hotel, room

Le camere hanno superfici variabili da 26 a 61 metri quadrati e come tutti gli ambienti comuni sono arredati con mobili e accessori Muji. Il legno, in gran parte riciclato e protagonista in svariate applicazioni sulle pareti o posato a correre sui pavimenti, si affianca alla pietra, a colori e texture naturali per restituire atmosfere sobrie – al limite dell’ultraminimale – e un senso di quiete e leggerezza. Così come i prodotti vengono notoriamente creati con l’obiettivo di assegnare un valore all’oggetto non in relazione al marchio a cui appartiene, ma in base alla scelta dei materiali, alla cura della lavorazione, alla semplicità che va dalla progettazione fino all’imballaggio, il disegno di interior firmato dallo studio creativo Super Potato punta all’essenzialità e a una coerenza formale capaci di rendere finiture interne, rivestimenti e arredi sobriamente appropriati alla loro funzione.

Muji Hotel, room
Muji Hotel, room

Oscurati così volutamente i nomi di Jasper Morrison, Naoto Fukasawa e di altri importanti progettisti che per Muji hanno sviluppato mobili, complementi e accessori; tenuti nell’anonimato dietro a un design sì caratterizzante ma soprattutto intuitivo nell’uso, neutrale nei colori, solido e razionale. Qualità utili non in disaccordo con l’esito rassicurante di questa prima esperienza ricettiva che del credo anti-brand sembra volerne essere il tempio. Il primo di una serie già annunciata.

Muji Hotel, room
Muji Hotel, room